Venere e Adone: la poesia immortale di un amore negato

È il pathos a scuotere gli animi in “Venere e Adone” di William Shakespeare in scena sino al 2 agosto al Silvano Toti Globe Theatre.

Una pièce che nasce da un adattamento originale del talentuoso Daniele Salvo, che ne cura anche la regia. A calcare il palco del teatro di Villa borghese, non solo i due protagonisti, ma anche un inedito Shakespeare in carne ed ossa, che come un abile burattinaio dirime i fili della storia e con ironia detta i tempi scenici impartendoli ai due attori Venere e Adone, rispettivamente: Melania Giglio e Riccardo Parravicini. 

Racconta Gianluigi Fogacci in scena nei panni del Bardo: «Il regista Daniele Salvo ha curato sia la traduzione che l’adattamento del testo scorporandolo in modo da attribuire dialoghi e scambi di battute tra Venere e Adone con Shakespeare che assurge al ruolo di voce narrante, un vero e proprio regista in scena, che talvolta perde il controllo sui suoi personaggi, che liberi di esprimersi, si cimentano così in siparietti davvero esilaranti; un io narrante molto empatico e dentro l’azione, che contribuisce, insieme ad altre artifici, a rendere plausibile a livello drammaturgico anche il rispetto delle distanze, secondo la nuova normativa anti-covid. Ammetto – prosegue l’attore –  che vestire i panni di Shakespeare mi ha divertito molto, nelle sembianze note in cui tutti lo riconoscono ancora oggi».

Molto intensa è anche la performance di Melania Giglio, la “musa” di Daniele Salvo, che anche oggi sa appassionare nei panni della dea innamorata, con la leggiadria con cui pronuncia le parole d’amore e commuovere con la disperazione intensa con cui piange il suo amore negato, accompagnando ai versi un canto nostalgico con voce profonda, che risuona come un’eco nel cuore di chi guarda.

«Non è stato facile – ammette l’attrice – coinvolgere il pubblico senza mai potersi toccare in una pièce che s’incentra sull’amore e sul desiderio». Una sfida che è stata grandemente  vinta da “Venere e Adone” che ottenuto il plauso della critica e del pubblico, nonostante le limitazioni imposte, che non hanno pesato sul gradimento e sulla performance, grazie all’inesauribile genio creativo del regista e della sua equipe e dalla presenza scenica del cast, che ha saputo trasformare i versi immortali del Bardo in pura emozione. Un unico limite è stato il poco tempo per assistere a questa magica rappresentazione, che meriterebbe più spazio e più occasioni per far sognare, magari a settembre.

Dal 29 luglio al 2 agosto al Silvano Toti Globe Theatre

“Venere e Adone”

di William Shakespeare

Adattamento e regia di Daniele Salvo

Con Gianluigi Focaggi Melania Giglio e Riccardo Parravicini

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