AAMOD. Presentati i progetti vincitori della VI edizione del premio Zavattini

ROMA – Al cinema Farnese Arthouse di Roma, storica sala d’assai, oggi ancor più attiva per il programma di titoli indipendenti, festival cinematografici ed eventi culturali, si è conclusa la premiazione della VI edizione del Premio Zavattini.

Sono intervenuti il direttore del Premio Antonio Medici, la coordinatrice Aurora Palandrani, la Giuria, presieduta da Gregorio Paonessa e composta dalla sceneggiatrice e regista Mariangela Barbanente, dal montatore Luca Gasparini, dalla documentalista NathalieGiacobino e dalla regista Chiara Malta, e i tutor che hanno seguito lo sviluppo dei progetti Luca OnoratiLuca Ricciardi e Adele Tulli, i rappresentanti degli Enti che hanno sostenuto e collaborato con l’iniziativa.

Nel corso della mattinata è stato proiettato il cortometraggio Il periodo di Giulia Di Maggio, Ambra Lupini e Sara Maffi, liberamente ispirato al romanzo Imperfetto futuro di Paola Salvadori (LiberEtà). Basato sul riuso del materiale di repertorio reso disponibile dalla Fondazione AAMOD, indicato dalla Direzione del Premio Zavattini quale vincitore della sezione Memory Ciak del Premio Bookciak, Azione! 2022, ideato e diretto da Gabriella Gallozzi. Gli applausi dei presenti in sala hanno confermato la bontà della scelta, che si distingue per capacità di sintesi, chiarezza e acume ironico.

Palesemente emozionati i ragazzi vincitori del premio Zavattini odierno. Sui cui lavori è stato chiesto il riserbo perché si spera, come accaduto ad altri segnalati dalla fondazione AAMOD presieduta da Vincenzo Vita, possano navigare il mare dei festival e altresì anche un prossimo futuro lavorativo. I tre progetti prescelti per realizzare dei cortometraggi della durata massima di 15 minuti, hanno ricevuto il riconoscimento con le seguenti motivazioni:

 Era una casa, molto carina… di Sara Parentini: “Per la capacità dell’autrice di riannodare i fili di una singolare vicenda familiare in una delicata dimensione affettiva e di memoria, con uno sguardo intimo, che promette di tenere nel giusto equilibrio storia privata e storia ufficiale, archivi privati e archivi pubblici.”

Piccolo golem di Viola Giulia Milocco e Federica Quaini: “Per la sua coerente ed efficace costruzione narrativa, in grado di dar corpo alle risonanze emotive di un evento rimosso e doloroso della storia familiare, alla scoperta e alla ricomposizione di una frattura, al potere catartico dell’arte.”

 Un respiro parziale ma intero di Lorenzo Spinelli: “Per essere un sincero gesto d’amore nei confronti della grande poetessa Patrizia Cavalli, in cui l’autore dialoga con le sue poesie e con le immagini d’archivio che la ritraggono, restituendone l’universo poetico e la condizione umana attraverso uno sguardo molto personale.”

Va riconosciuto il merito alla fondazione AAMOD di aver, nel corso dei suoi pur giovanissimi anni, via via migliorato la sua offerta e sempre più allargato l’interesse di un premio che è stato, nel suo genere, una proposta pioneristica, apripista di nuove frontiere. In tempi notevolmente duri per l’economia, è bene chiarire che oltre a utilizzare liberamente il materiale filmico dell’AAMOD e degli archivi partner, i vincitori, hanno ricevuto servizi gratuiti di supporto per la realizzazione delle opere e una piccola somma ciascuno. Per riconoscere il valore sociale di questa fondazione basti citare Fernando Pessoa: “La fortuna di un popolo dipende dalla sua grammatica” e, ovviamente, dai nuovi virgulti coltivati per diffonderla.

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