“Sorelle Gramatica”. Il testimone al femminile passa da Barbara Enrichi a Giulia Rupi

FIRENZE – Nel decennale del Premio per il cinema, la televisione ed il teatro “Sorelle Gramatica”: Il testimone al femminile passa da Barbara Enrichi a Giulia Rupi. Insieme ne “L’abissina. Paesaggio con figure” dirette da Ugo Chiti per la stagione teatrale 2011-2012. Anche se Barbara Enrichi nel 2010 ha ricevuto il premio alla carriera e Giulia Rupi nel 2011 il premio come attrice emergente.

Non si può parlare di Barbara Enrichi senza ricordare il prestigioso Premio David di Donatello da lei vinto nel 1997 come migliore attrice non protagonista per il ruolo di “Selvaggia” nel film di Leonardo Pieraccioni “Il ciclone”. Nel nuovo lavoro di Neri Parenti “Amici Miei…come tutto ebbe inizio”, l’attrice toscana è invece una donna molto energica del 1490, proprietaria della locanda da cui partono “le zingarate” dei cinque amici; un ruolo femminile con sfumature comiche e drammatiche. La formazione di Barbara Enrichi deriva dall’esperienza maturata in teatro con Ugo Chiti. Tra i suoi film di successo: “Benvenuti in casa Gori”, “I Laureati”, “Il ciclone”, “Fuochi d’artificio”, “Albergo Roma”, “Il cielo cade”, “Ritorno a casa Gori”. Giulia Rupi si è diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Torino fondata da Luca Ronconi e diretta da Mauro Avogadro con insegnanti di alto livello, nella scorsa stagione Settembre 2010 – Marzo 2011 nel cast teatrale de “La Mandragola” di Machiavelli, adattamento e regia Ugo Chiti, compagnia Arca Azzurra. Prima nazionale al Festival di Benevento.

Il testimonial maschile invece passa da Giovanni Guidelli a Luca De Filippo. Nelle scorse edizioni il riconoscimento è andato a grandi talenti, oltre i citati Barbara Enrichi e Giovanni Guidelli, tra gli altri a Pamela Villoresi, Paola Gassman, Ugo Pagliai, Arnaldo Foà, Ilaria Occhini, Eros Pagni, Franco Interlenghi, Lucia Poli, Paolo Seganti, Daniela Morozzi, Massimo Ghini e Vittoria Puccini. Luca De Filippo, figlio del grande Eduardo, è il vincitore famoso, il nome di grande prestigio. Giulia Rupi, giovane attrice toscana, è l’emergente. Sono loro i vincitori del premio «Il tempo perduto e ritrovato», dedicato alle sorelle Irma ed Emma Gramatica, straordinarie attrici, che riposano nella tomba di famiglia nel cimitero di Signa. E proprio il comune di Signa, insieme alla fondazione Pollicino Onlus (che si sta dedicando da tempo all’assistenza di bambini disagiati in tutto il mondo. Nei mesi estivi accoglie un gruppo di bambini di Chernobyl e sta lavorando, insieme alle suore passioniste di Signa, a un progetto in Kenya: la costruzione di una casa per bambini abbandonati), ogni anno le ricorda con questo riconoscimento per il cinema e il teatro giunto alla decima edizione. Manifestazione diventata appuntamento culturale di alto livello, capace di coniugare lo spettacolo con l’invito a stare insieme nella magica atmosfera di Villa Castelletti a Signa, ad apprezzare la recitazione anche nel segno della solidarietà, che tra l’altro vanta il patrocino della Regione Toscana.

Doverosa una parentesi su le “Sorelle Gramatica”, per capire l’importanza della carriera artistica delle stesse ma anche l’importanza del premio che ogni anno viene assegnato nel nome di Irma ed Emma Gramatica.
Emma Gramatica era nata a Fidenza nell’ottobre del del 1874 e morta a Ostia di Roma nel novembre del 1965. Dotata di un aspetto fisico tutt’altro che appariscente ma di una carica interpretativa elegantemente incisiva, Emma Gramatica debuttò in teatro ancora adolescente accanto ad Eleonora Duse nella Gioconda di Gabriele D’Annunzio. Sorella dell’altrettanto celebre Irma Gramatica e della meno conosciuta Anna Adele Alberta Gramatica (tra l’altro cognata della celebre attrice Wanda Capodaglio), Emma fu prima attrice nelle compagnie di alcuni dei nomi più prestigiosi del teatro italiano della fine dell’Ottocento e del primo Novecento, come Ermete Zacconi, Flavio Andò, Enrico Reinach ed Ermete Novelli. Negli anni dieci del Novecento forma la famosa Gramatica-Carini-Piperno, compagnia nella quale si formeranno molti grandi attori come Renzo Ricci e Lola Braccini. Frequenti, dai primi anni trenta, le partecipazioni alla prosa radiofonica EIAR e successivamente RAI. Attrice di stampo verista, dai toni accesi e patetici, in età avanzata intraprese con successo la carriera cinematografica e televisiva, recitando tra l’altro nel film Sorelle Materassi (1944) di Ferdinando Maria Poggioli, accanto alla sorella Irma, e in Miracolo a Milano (1951) di Vittorio De Sica. Recitò anche in Don Camillo monsignore… ma non troppo (1961) di Carmine Gallone. Morta ad Ostia, frazione del comune di Roma, riposa nella tomba di famiglia nel cimitero di Signa, insieme alla sorella Irma e ai genitori.

Irma Gramatica era nata a Fiume nel novembre del 1867 e morì a Firenze nell’ottobre del 1962. Il suo vero anno di nascita è il 1867, lo rivela Personé nella biografia che ha dedicato alle sorelle attrici. Calcò le scene a cinque anni e subito dimostrò enormi possibilità. Ragazzina, recitò accanto ai grandi attori del momento (Cesare Rossi, Giacinta Pezzana, Flavio Andò ed Eleonora Duse, per esempio); nel 1896 era già primattrice. Sotto la guida di V. Valli perfezionò il proprio eccezionale temperamento, adatto a un repertorio assai vasto. Si dimostrò sensibile sia al nuovo teatro che agli autori romantici dell’Ottocento. Fu la prima Nennele in Come le foglie di Giuseppe Giacosa, Lisa in Dal tuo al mio di Giovanni Verga, Paolina in Sperduti nel buio di Roberto Bracco e soprattutto Mila di Codro nella Figlia di Jorio, che Gabriele D’Annunzio aveva scritto apposta per la Duse e che questa, ammalata, non poté portare sui palcoscenici.

A presentare l’atteso appuntamento sono intervenuti i giornalisti Alberto Severi e il co-fondatore del premio, Fabrizio Borghini. Con le canzoni di Silvia Querci e le letture di Alessandra Ricco.  Tra le autorità presenti il sindaco di Signa Alberto Cristianini, il presidente della Pollicino Onlus Beppe Bonardi, l’assessore regionale Cristina Scaletti, il consigliere regionale Paolo Bambagioni e il presidente del consiglio comunale di Firenze Eugenio Giani.

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