Cannes 69. Clara, Rosa e Jenny: ritratti di grandi registi

CANNES (nostro inviato) – Tra i ritratti di donna, il piu’ toccante  di  questa 69 edizione del Festival di Cannes, e’ Clara la protagonista di “Aquarius”, un eccellente  film  che lascia libera interpretazione allo spettatore.

Porta la firma del regista brasiliano  Kleber Mendoca Fiho, al suo secondo lungometraggio. E’ protagonista una splendida, gioiosa, Sonia Braga , che interpreta Clara, una critica di musica,   rimasta vedova, che combatte un cancro al seno. “Aquarius” è il  nome dell’immobile nel quale vive, un condominio nel quale é sola,  tutti gli appartamenti vicino al suo sono stati venduti.  Come un’eroina, combatterà una contro la società immobiliare che vorrebbe vendere il suo appartamento, nel quale ha visto crescere i figli. Lei non si arrende in un paese, il Brasile, dove – come ha ricordato il regista – diviso come non lo era mai stato. Un fenomeno difficile da superare, con una democrazia nata dalla dittatura e con i media di parte. Clara è il simbolo di una donna coraggiosa, fiera, potente delle sue idee, papabile per la Palma d’oro per la miglior interpretazione femminile.  

 Altro ritratto al femminile del Festival di Cannes 2016, e’ Rosa, protagonista di Ma’ Rosa del filippino Brillante Mendoza. Rosa è  titolare con il marito di un negozio della periferia di Manila. Per tirare a campare insieme spacciano droga. Il marito verrà arrestato e mamma Rosa, sarà  vittima di poliziotti corrotti, che le chiedono soldi in cambio della liberta per il suo uomo. Il regista ci porta in una Manila violenta e feroce di chi approfitta del potere,  di cittadini disposti a tutto per sopravvivere.

Intorno a una donna e al suo spirito libero, anche i fratelli Dardenne, che tornano a Cannes, con la “Fille inconnue”, un film moralmente complesso.  E’ la storia, ambientata nella banlieu di Liegi, di Jenny ( Adele Haenel) una dottoressa, angosciata dai sensi di colpa per non avere fatto entrare nel suo studio una giovane prostituta africana, dopo l’ora di chiusura. La prostituta verra’ trovata senza vita, senza identita’ e senza una sepoltura e Jenny comincera’ ad indagare per conoscere la verita’. Un film che emoziona quando i registi si soffermano con il loro minuzioso, preciso lavoro sui dettagli, con la telecamera che indaga sui gesti dell’attrice, sui suoi sentimenti.

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