Cannes 70. Monica Bellucci Pompadour

CANNES – Espressione ispirata, petit accent français, pause che fan cadere le parole dall’alto, la madrina del festival di Cannes 2017, Monica Bellucci, ha una postura che il popolo d’internet rileva: «  Monica Bellucci! Sarà anche bella ma tutte quelle mossettine, quel guardare in alto, cammina arcuandosi tutta… della serie “ce l’ho solo io”!», scrive Uranio1 in un forum dal titolo « ma quanto se la tira ».

Quell’aria da madame De Pompadour  è infatti un suo segno distintivo e la definizione di « Diva » le calza a pennello.

In comune con l’amante di Luigi XV, Jeanne  Poisson marchesa De Pompadour, la Bellucci ha l’amore per lo spettacolo. La Pompadour, infatti, ottenne dal re il permesso di organizzare una  compagnia teatrale nella quale recitava insieme ad altri nobili. Nata nel 1721 a Parigi, madame De Pompadour fu la donna più potente del XVIII secolo in Francia.  Nata invece a Città di Castello, in provincia di Perugia nel 1964, Monica Bellucci, pur avendo con la Croisette una relazione consolidata, non può dire la stessa cosa.

Osservando i ritratti della marchesa, l’ovale del suo viso e la bocca ricordano quelli dell’attrice la quale, con un trucco sapiente potrebbe rappresentarla, non sappiamo però con quale attendibilità perché la Pompadour aveva una personalità spiccata, mentre la recitazione della Bellucci spesso è monocorde. Le due in comune hanno la bellezza. Luigi XV, affascinato da Jeanne Poisson, le diede il titolo di marchesa per farne la maîtresse-en-titre. Monica Bellucci nel febbraio 2017 ha detto al Magazine Gq: “Devo tutto agli uomini. Dovrei stendere un tappeto rosso… Mi avete amata”.

Madame De Pompadour dettò lo stile della prima metà del settecento ed ebbe notevole influenza sulle arti, sulla moda, sul teatro e sulla musica. A livello filosofico sostenne le idee illuministe e fu mecenate degli Enciclopedisti, si deve a lei se L’Enciclopedia, osteggiata perché sovversiva, continuasse a essere stampata. Monica Bellucci, dal 2006 cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere di Francia, malgrado abbia interpretato moltissimi film, non ha all’attivo grandi riconoscimenti. L’azione più sovversiva che di lei si ricordi risale all’inizio degli anni ’80, quando prese parte a un’iniziativa del suo compaesano, l’allora deputato Mario Capanna, ex leader del ’68.  Per una che ha dichiarato di voler interpretare Tina Modotti, attrice, fotografa e rivoluzionaria, oserei dire che non ci sia l’esprit du rôle.

Condividi sui social

Articoli correlati