Cannes 74. “Tout c’est ben passé”, Ozon racconta una storia vera sull’eutanasia

CANNES – Tratto dal memoir di Emmanuèle Benheim, sceneggiatrice dello stesso Francois Ozon scomparsa nel 2017, che racconta l’esperienza della morte assistita del proprio padre, il prolifico regista francese corre alla Palma d’oro con un film che fa riflettere sul significato della malattia, sul senso della vita e sulla facoltà di decidere la data del proprio addio. 

Ozon, che Cannes ama molto e di cui è habitué, affronta il tema con uno stile tranquillo, dove diventano importanti le relazioni familiari, soprattutto tra padri e figli, in una quotidianità in cui il rispetto per la propria autodeterminazione, malgrado la difficolta di certe scelte, è la base di un buon rapporto. Nel film non mancano momenti in cui si vede come le leggi, in questo caso quelle francesi, perseguitino come criminali chi sceglie di adottare l’eutanasia. 

“Tout c’est bien passé” (E’ andato tutto bene) è la storia di un  collezionista d’arte, anziano e  facoltoso di nome André (André Dussolier) che, colpito da un ictus, non potendo più vivere dignitosamente, non ha più voglia di stare al mondo e chiede a una delle sue due figlie di aiutarlo a morire. La richiesta è talmente pressante che viene coinvolta un’associazione svizzera che si occupa di suicidio assistito. 

Attorno ad André c’è la complessa rete dei legami familiari: la sua ex moglie (Charlotte Rampling) anziana scultrice, anch’essa in cattiva salute; le figlie (Sophie Marceau e Géraldine Pailhas) e poi l’amante (Eric Caravaca) del vecchio André che, pur sposato e con prole, era bisessuale. Il cast riesce a rendere con spontaneità la  complessità delle vicende, guidato da un regista molto abile, ricco di una versatilità che lo porta ad affrontare tematiche ogni volta diverse. 

                Genere

drammatico

Regia

François Ozon

Soggetto

dal romanzo di Emmanuèle Bernheim

Sceneggiatura

François Ozon

Produttore

Éric Altmayer, Nicolas Altmayer

Casa di produzione

Mandarin Films

Fotografia

Hichame Alaouié

Montaggio

Laure Gardette

Scenografia

Emmanuelle Duplay

Costumi

Ursula Paredes

Trucco

Natali Tabareau-Vieuille

Interpreti e personaggi

  • Sophie Marceau:
  • André Dussollier:
  • Géraldine Pailhas:
  • Charlotte Rampling:
  • Éric Caravaca:
  • Hanna Schygulla:
  • Grégory Gadebois:

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