Roma Film Fest. Breaking Dawn, parte 2.Vampiri furbetti e rassicuranti. Recensione. Trailer

ROMA – Ultimo capitolo (probabilmente, non si può mai dire con certezza) della saga “Twilight”. 

Bella ed Edward hanno ormai formato una famiglia. Lei, divenuta a sua volta vampiro, assiste con un po’ di preoccupazione alla tumultuosa crescita della figlia Renesmee. Una terribile minaccia si profila inoltre all’orizzonte. Il leggendario clan dei Volturi sospetta infatti una sacrilega infrazione delle leggi vampiresche. Il presunto crimine, incarnato dalla piccola Renesmee, deve essere punito. I Cullen da parte loro radunano da ogni parte del mondo amici dai denti aguzzi che possano testimoniare come la tradizione sia stata in realtà rispettata. Se questo tentativo diplomatico dovesse fallire, lo scontro finale diventerebbe inevitabile. E’ bene dunque che anche Jacob, che ha ricevuto l’imprinting dalla piccola figlia di Bella, inizi ad affilare gli artigli.

Al termine dell’anteprima romana del film un gruppo di ragazze, sedute nella fila dietro alla mia, ha iniziato ad applaudire fragorosamente. Volevano, se ne ho ben intuito le intenzioni, far scattare la classica “standing ovation”. L’applauso tuttavia non è stato contagioso e il tentativo è dunque fallito. Vediamone i motivi. Circa due ore prima gli intriganti titoli di testa avevano alimentato in me l’ illusione (più che altro una “disperata speranza”) di potermi trovare di fronte ad un’ opera con qualche intento artistico oltre che commerciale. Ben presto sono precipitato nuovamente nella triste e prevedibile realtà. Quest’ ultimo capitolo di “Twilight” è un prodotto di rapido consumo che ha il pragmatico scopo di cavalcare l’onda del successo della saga. Trarre profitto dunque prima che, naturalmente, l’onda perda la sua carica propulsiva. Proprio la fretta può essere una parziale spiegazione alla presenza di elementi che definirei grossolani. Mi riferisco nello specifico ad alcuni effetti tutt’ altro che speciali e ad una  carente cura per i dettagli. L’impressione che si ha per buona parte del film è che gli autori si siano limitati a svolgere il classico “compitino”. Alo, il principale antagonista della storia, ad un certo punto afferma: “Solo ciò che si conosce è sicuro, solo ciò che si conosce è tollerabile”. Una dichiarazione di conformismo alla quale si oppongono i protagonisti sullo schermo ma che sembra, per molti versi, incarnare lo spirito stesso del film. Quest’ultimo capitolo della saga infatti pone la massima attenzione in primis nel non turbare nessuno e poi se possibile anche nell’accontentare tutti. Da qui deriva il titolo del mio articolo. Il vampiro, simbolo di perdizione, seduzione e dannazione diventa molto rassicurante. Emblematica dell’accortezza verso la sensibilità degli spettatori (definiamola bonariamente così) è la sequenza in cui la neo-vampira Bella, assetata di sangue, finisce, dopo molti tentennamenti, con l’uccidere un temibile predatore al posto di un mansueto erbivoro. La voglia di lasciare tutti soddisfatti è testimoniata invece  dall’ intelligente, nonché furbissimo colpo di scena, della parte finale di cui non sveliamo ovviamente i dettagli. Una soluzione che accontenta sia chi legittimamente si aspetta di vedere un po’ di sangue (dato che pur sempre di vampiri stiamo parlando!) che chi è fortemente legato a questi personaggi. Da un punto di vista contenutistico, se il precedente capitolo offriva qualche spunto interessante sulla tematica dei turbamenti adolescenziali, questo evita di approfondire, come avrebbe potuto fare, l’argomento della maternità. La rinuncia  è comprensibile alla luce del fatto che l’opera punta molto sulla identificazione con la protagonista  da parte di un pubblico femminile adolescenziale (per questo ho sottolineato che l’applauso finale era partito da quattro ragazze), probabilmente poco attratto da un tema  “adulto”. Dato che questo capitolo di Twilight offre pochi spunti psicologici e concede meno spazio del precedente alle emozioni dei personaggi,  si vive sostanzialmente nell’attesa espressa dal classico “vediamo come va a finire”. Sembra peraltro una spinta motivazionale sufficiente dato che comunque l’essenzialità della trama, unita all’impiego di personaggi esotici (“vampiri” e “licantropi” rivisitati), rende difficile lo sbadiglio. Ammetto dunque a malincuore che, fra i titoli di testa e il fatidico applauso finale delle ragazze, non mi sono annoiato.

REGIA: Bill Condon
ATTORI: Kristen Stewart, Robert Pattinson, Taylor Lautner, Billy Burke, Michael Sheen
SCENEGGIATURA: Melissa Rosenberg
FOTOGRAFIA: Guillermo Navarro
GENERE: Fantastico
DURATA: 115 minuti
USCITA NELLE SALE: 14 novembre

Breaking Dawn – Parte 2 – Trailer

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