Stefan Zweig. “L’impazienza del cuore”. Recensione

“L’impazienza del cuore” è il primo e unico romanzo di Stefan Zweig, pubblicato nel 1939 quando l’autore aveva cinquantotto anni. Non che il raffinato scrittore austriaco non avesse all’attivo una produzione di versi, racconti, pièce teatrali e biografie, considerate tuttora insuperabili; tuttavia non si era ancora cimentato in quel genere che oggi chiameremmo fiction. 

“L’impazienza del cuore” non è tuttavia opera di fantasia perché Stefan Zweig, nell’introduzione, ci confida di aver conosciuto il protagonista del suo romanzo, di aver ascoltato da lui la storia e di esserne stato colpito al punto da decidere di raccontarla nel modo in cui l’aveva appresa. Il fatto che Zweig fosse toccato da questa vicenda che mescola grandi sentimenti di ingenuità, incoscienza, debolezza, disperazione, generosità e senso di colpa, la dice lunga sullo stesso autore.

“L’impazienza del cuore” è narrato in prima persona da un ufficiale dell’esercito austro-ungarico, Anton Hofmiller, eroe della prima guerra mondiale per aver rischiato più volte la vita. Alla vigilia del conflitto il protagonista, sottotenente in una cittadina al confine con l’Ungheria, conosce un aristocratico ricchissimo, che lo invita nella sua bellissima villa, con la segreta speranza che faccia compagnia a sua figlia Edith, un’adolescente paralitica. Malgrado Anton non sia innamorato di lei e le sue premure nascano dal desiderio di sdebitarsi della loro ospitalità, lo sprovveduto giovanotto percorre un labirinto di ricatti emozionali e pregiudizi, dubbi su cui si blocca, ritrovandosi – stavolta è il caso di dirlo – quasi a sua insaputa fidanzato con la piccola storpia, preda di una condotta contraddittoria e senza senso … 

Pur senza grandi azioni, il libro trascina per l’avventuroso viaggio che Zweig ci offre nel cuore di Anton e di Edith, così profondo e preciso, dove niente è scontato, niente è come sembra. Il mare dell’inconscio illimpidisce e noi vediamo come, a volte, le onde del destino ci sbattano laddove non vogliamo, soprattutto perché sulla battigia ci siamo fatti risucchiare.

Stefan Zweig

Traduttore: L. Paparella

Editore: Elliot

Collana: Manubri

Pagine: 374 

Euro 14,50 

In formato e-book euro 7.99

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