“Progetto di sangue”. Stupefacente thriller storico-psicologico. Recensione

Graeme Macrae Burnet, finora sconosciuto autore scozzese, mai tradotto prima in italiano, è appena arrivato in libreria con “Progetto di sangue” grazie a Neri Pozza, romanzo che, pubblicato in Inghilterra dal piccolo editore indipendente Saraband, a sorpresa è giunto finalista all’importante “Man Booker Prize 2016”, surclassando nelle vendite ogni altro concorrente.

“Progetto di sangue” è nei fatti un libro stupefacente, che racchiude molti generi, nel quale il lettore si cala vivendolo, convincendosi che i fatti esposti siano storicamente veri, con l’ansia di conoscerne l’epilogo. Alla fine la sensazione è quella dell’appagamento spirituale.

“Progetto di sangue” racconta di Roderick Macrae, cognome dello stesso autore, orfano di madre e figlio di un fittavolo, tanto povero da obbligarlo a rinunciare agli studi per mantenere la famiglia. I guai dei Macrae dipendono dal clan dei Mackenzie, che vivono al capo opposto della comunità feudale, nove case chiamate Culduie. Quando il capostipite dei Mackenzie sarà eletto conestabile del villaggio, stillerà su di loro a goccia a goccia un odio secolare che, con il benestare delle regole in vigore, metterà spalle al muro Roderick, suo padre, la sorella e i fratelli. La mattina del 10 agosto 1869 Roderick è visto grondare sangue intorno alla casa dei Mackenzie. Il ragazzo, allora diciassettenne, si dichiara colpevole di triplice omicidio, ma il suo avvocato non gli crede. Roderick ha affermato la verità?

Attraverso un’affascinante ricostruzione della vita nelle campagne scozzesi nel secolo XIX, attingendo a documenti e teorie dei criminologi dell’epoca, frutto della conoscenza diretta di luoghi e archivi e di profondissimo intuito dell’autore; Graeme Macrae Burnet, con lo stile seduttivo dello psico-thriller, ha composto una magnifica sinfonia sulla disparità delle classi e sull’odio che ne deriva, sul degrado sociale e sulla criminalizzazione, sui limiti della giustizia e delle pene. Il suo non è solo un thriller psicologico-giudiziario ma, pur avendone la sensualità, è soprattutto una metafora sulla labilità e contaminazione tra delitto e castigo. Per dirla con Doris Lessing: “ Non c’è dubbio: la narrativa fa un lavoro migliore della verità”. Consigliato anche a chi non ama il genere.

Graeme Macrae Burnet

Progetto di sangue

Neri Pozza editore

Giugno 2017

Pagine 286

Euro 17

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