Libri. Guadalupe Nettel. “La figlia unica”, un romanzo affascinante e doloroso sul significato della procreazione

“La figlia unica” di Guadalupe Nettel, edito da La Nuova Frontiera, narra di Laura e Alina, amiche per la pelle, unite da affinità fortissime, dal bisogno d’indipendenza e attuazione delle proprie aspirazioni.

Le due si sono conosciute a Parigi e hanno viaggiato, benché la loro vita si consolidi poi in Messico, terra natale. La scelta di diventare madre sarà la linea di demarcazione che renderà evidente le loro differenze: Laura si farà legare le tube per non mettere al mondo dei figli, cosa che le costerà il rapporto di coppia e quello con sua madre. Alina seguirà un percorso più normale e tuttavia non indenne da rischi e da costi: quando una terribile notizia si abbatte sul feto che Alina porta in grembo, Laura si troverà improvvisamente nel ruolo di madre dell’amica, così come di genitrice surrogata del figlio d’una vicina al quale si è sinceramente affezionata. 

Scritto con una semplicità cristallina, il romanzo si legge d’un fiato. Suscita interrogativi maieutici sulla maternità: se esiste un unico modo di essere madre, se sia solo istinto o può diventare scelta, fino a che punto si è disposti a essere genitrici, se esiste la madre senza figli biologici. E cioè se la procreazione sia solo quella dei propri lombi. Guadalupe Nettel ha già pubblicato in Italia due opere con Einaudi, scrittrice messicana, riconosciuta tra i più promettenti dell’America latina e insignita di premi internazionali, tocca in “La figlia unica” temi concreti e universali nei quali ogni donna, e non solo, si può riconoscere.

Autore: Guadalupe Nettel
titolo: La figlia unica
traduzione: Federica Niola
editore: La Nuova Frontiera

Data di pubblicazione. Settembre 2020
Pagg. 207
Cartaceo € 16.50

Ebook 10,99

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