“Via Livorno”, un’autobiografia – 11 : “Al casinò con il “cummenda” grazie a Celentano”

Per il suo primo film da regista, oltre che da protagonista, Adriano Celentano decise per un musical, Yuppi Du, e a fine riprese con una pomposa anteprima per la stampa richiamò a St. Moritz un piccolo gruppo di giornalisti ospiti della produzione.

Dopo la proiezione, cena e fine serata al casinò. Intorno al tavolo verde di Celentano neanche l’ombra, ma in compenso c’era il produttore, Angelo Rizzoli senior, il “cummenda” in trasferta con la stellina preferita del momento Graziella Granata, che l’anno dopo avrebbe recitato nel più brutto film di Alessandro Blasetti, La ragazza del bersagliere. Pur di giocare e non da solo, Angelo Rizzoli arruolò sul campo tre o quattro fra gli ospiti dell’anteprima e distribuì ad ognuno un piccolo gruzzolo in contanti da cambiare in fiches alla cassa per puntare alla roulette. Qualcuno intascò la non trascurabile somma e se la filò all’inglese. 

A me, invece, giocare al casinò con il famoso produttore sembrò un’occasione da non perdere: i soldi dopo tutto erano i suoi. Non ebbi vincite favolose né perdite disastrose. Il bilancio della serata fu praticamente in pareggio.  Chi invece faceva sul serio era la Granata: se perdeva ricorreva al cummenda che la foraggiava pronta cassa; se vinceva, correva subito a cambiare le fiches in banconote che inzeppava nella minuscola pochette da sera in tinta con il vestito. A fine serata s’era messa da parte un bel gruzzolo. Mi strizzò l’occhio quando si accorse che stavo osservando l’operazione. Eravamo già complici di un altro segreto: nel pomeriggio ero stato nella sua camera d’albergo per una breve intervista. Uscendo avevo dimenticato su una poltrona il mio cappotto.  Quando tornai a riprenderlo mi accolse con un sospiro di sollievo: ”Ah, meno male  che te ne sei accorto.” Se lo vedeva il cummenda, che di lì a poco sarebbe passato a prendere la “sua” ragazza, sarebbe stato un guaio per tutti, sospettoso com’era. Certo non avrebbe finanziato la nostra serata al tavolo verde, forse anche la carriera della stellina avrebbe subito un tragico arresto( continua).

Da “Via Livorno”,  Edizioni La Quercia – Roma – 2020, autobiografia di Sandro Marucci, giornalista RAI e tutor della scuola di giornalismo dell’università LUISS

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