Musica. The Who, cinquant’anni di leggenda rock

A novembre due importanti appuntamenti: un doppio cd e un tour 

“Il rock non eliminerà i tuoi problemi, 

ma ti permetterà di ballarci sopra.” 

(Pete Townshend)

“Gli Who restano probabilmente il più grande gruppo 

dal vivo di sempre”

(Eddie Vedder)

“Dal beat irriverente degli esordi, che sconvolse il cuore e la mente della generazione mod, alle complesse partiture di opere rock come “Tommy” e “Quadrophenia”, nate dalla penna visionaria di Pete Townshend. La leggenda dei “kids” londinesi, tra performance incendiarie, liti e tragedie. Una storia cui non è stata ancora apposta la parola fine”

(Mauro Vecchio, OndaRock)

The Who, il rock allo stato puro

Pete Townshend, 69 anni e Roger Daltrey, 70 anni, sono gli unici ‘superstiti’ degli Who, una delle rock band più importanti di sempre. Quest’anno ricorre uno storico anniversario: dopo Beatles e Rolling Stones, il gruppo mod per eccellenza compie i suoi primi cinquant’anni. All’appello mancano gli altri storici fondatori della band: Keith Moon, l’eccentrico e selvaggio batterista morto a soli 32 anni nel 1978, e lo straordinario bassista e polistrumentista John Entwistle, deceduto a 58 anni nel 2002. Il loro primo singolo, “I Can’t explain” uscì nel dicembre del 1964 e raggiunse l’8° posto in Gran Bretagna. Per festeggiare mezzo secolo di gloriosa storia Townshend e Daltrey hanno organizzato un tour e un doppio cd che uscirà il prossimo 4 novembre.  Ora qualche numero per capire il ruolo fondamentale degli Who nella storia del rock. Nella loro carriera la band britannica ha piazzato 27 singoli nei primi 40 posti delle classifiche inglese e americane, hanno raggiunto la top ten con 17 album ottenendo 18 dischi d’oro, 12 di platino e 5 multi-platino solamente negli Stati Uniti. Hanno venduto complessivamente oltre cento milioni di dischi in tutto il mondo. A differenza dei loro coetanei e ‘rivali’ Beatles e Rolling Stones, gli Who soprattutto dal vivo avevano un impatto e un’energia incredibile: la loro musica era l’evoluzione allo stato puro del rock’n’roll. Nelle canzoni degli Who era quasi del tutto assente la matrice blues cara al primo periodo degli Stones, o le contaminazioni ‘progressive’ dell’ultimo periodo dei Beatles. Il sound espresso da Townshend e compagni era esplosivo, era saturo di una ‘rabbia’ che veniva dalle origini proletarie dei quattro componenti della band. Il loro era anche un rock molto ‘fisico’, fatto di pose e gesti che hanno fatto la storia dell’iconografia della musica giovanile dagli anni ’60 in poi. Nell’iconografia degli Who era molto importante il ‘rito’ selvaggio di distruggere strumenti e amplificatori: un gesto di rottura altamente simbolico ripreso poi da Jimi Hendrix e da tante altre star del rock. La loro performance al Festival di Woodstock del 1969 fu straordinaria e indimenticabile con l’esecuzione di alcuni brani dallo storico album “Tommy”. Ecco come la rivista specializzata “OndaRock” descrive la loro musica: “La loro energia primitiva si manifesta sotto forma di una carica sensualmente vorticosa verso un rock diversissimo da quello dell’epoca; la loro rabbia verso il sistema, verso il perbenismo imperante, offre una via di fuga dal grigiore quotidiano e un modo nuovo per elevare certi reconditi sogni adolescenziali. E’ musica fatta e pensata per una mente giovane, una mente a cui fa quasi paura l’età adulta. Il mondo degli adulti viene visto con sguardo intriso di odio e razzistica ribellione, percè è esattamente il mondo da cui i quattro cercano di fuggire”.

Con il terzo singolo “My Generation”, uscito nel 1965, gli Who entrano nella leggenda: scrivono una canzone che diventa immediatamente una sorta di manifesto di vita per gli adolescenti delle grigie periferie suburbane inglesi. E’ un inno per la gioventù che si contrappone alla borghesia del mondo adulto. In quel periodo lo stesso Pete Townshend diceva: “Non mi fido di chi ha più di trent’anni…”. Ecco la significativa prima strofa della canzone:

“La gente cerca di metterci sotto

(Parlando della mia generazione)

Solo perché ce la spassiamo in giro

(Parlando della mia generazione)

Le cose che fanno sembrano così terribilmente fredde

(Parlando della mia generazione) 

Spero di morire prima di diventare vecchio

(Parlando della mia generazione)

 Questa è la mia generazione

E’ la mia generazione, piccola!”.

Maturità e opere rock

Con il passare del tempo anche gli Who maturano e scrivono due capolavori di sempre: nel 1969 “Tommy”, il primo concept album della rock e “Quadrophenia” del 1973 in cui descrivono in musica le loro origini e il loro modo di intendere la musica e la vita. Nonostante i due lutti che hanno colpito la band, i ‘superstiti’ Towshend e Daltrey si preparano a spegnere le cinquanta candeline di una storia fatta di trionfi, dolori, sconfitte, perdite e nonostante tutto grandi canzoni e indimenticabili album che hanno segnato l’immaginario collettivo del XX Secolo.

Traduzione della Canzone “I can’t explain

Ho una sensazione dentro (non può spiegare)

Si tratta di un certo tipo (non può spiegare)

Mi sento caldo e freddo (non può spiegare)

Ho detto … (Non può spiegare)

Mi sento bene adesso, sì, ma (non so spiegare)

 

Dizzy nella testa e mi sento blu

Le cose che hai detto, bene, forse sono vere

Sono ancora e ancora sogni divertenti Gettin ‘

So cosa vuol dire, ma

 

Non riesco a spiegare

Penso che sia l’amore

Provate a dirlo a voi

Quando mi sento blu

 

Ma non riesco a spiegare (non può spiegare)

Già, sentire quello che sto dicendo, ragazza (non può spiegare)

 

Dizzy nella testa e mi sento male

Le cose che hai detto hanno avuto me vero pazzo

Sono ancora e ancora sogni divertenti Gettin ‘

So cosa vuol dire, ma

 

Non riesco a spiegare

Penso che sia l’amore

Provate a dirlo a voi

Quando mi sento blu

 

Ma non riesco a spiegare (non può spiegare)

Mi perdoni ancora una volta, adesso (non può spiegare)

 

Ho detto che non so spiegare, sì

Me la nostra ot la mia mente si guida

Sì, io sono il tipo preoccupante, piccola

Ho detto che non riesco a spiegare

Sì, nella mia anima, sì (può non spiegare)

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