“House of Cards 3”, gli intrighi del potere

Grande successo per la terza stagione del serial tv con Kevin Spacey e Robin Wright

(I presidente ossessionati dalla storia si preoccupano

più di farne parte…. che non di farla”

(Frank Underwood)

Un mix di seduzione, potere e corruzione

Sono bastate due acclamatissime stagioni apprezzate in tutto il mondo per fare di “House of Cards”, la fiction televisiva cult per eccellenza. La chiave dello straordinario successo è l’estremo realismo della vicenda, una sceneggiatura perfetta, un plot intricato e avvincente e due strepitosi attori del calibro di Kevin Spacey (due Premi Oscar) e l’intensa Robin Wright. Gli intrighi del potere, la corruzione, il più forte e spietato uomo politico che ‘divora’ i concorrenti più deboli, da sempre affascinano il grande pubblico. 

Ambientatata nell’odierna Washington D.C., House of Cards segue le vincende di Frank Underwood (Kevin Spacey), un Democratico eletto nel quinto distretto congressuale della South Carolina e capogruppo di maggioranza (whip) della Camera che, dopo essersi visto sottratto il posto da Segretario di Stato che il neopresidente gli aveva promesso, inizia un giro di intrighi per giungere ai vertici del potere americano. La sua fedele moglie, Claire Underwood (Robin Wright), lo aiuta nel suo piano.

Per la sua prima stagione, House of Cards ha ricevuto 9 Primetime Emmy Award nomination, diventando la prima serie TV-online a ricevere tante nomination. House of Cards ha ricevuto nomination nelle categorie per Miglior Serie Drammatica, Miglior Attore Protagonista in una Serie Drammatica per Kevin Spacey, Miglior Attrice Protagonista in una Serie Drammatica per Robin Wright, e Miglior Regia in una Serie Drammatica per David Fincher. La serie ha inoltre ricevuto 4 nomination ai Golden Globe e Robin Wright ne ha vinto uno nella categoria per la Miglior Attrice. Per la sua seconda stagione la serie ha ricevuto 13 nomination agli Emmy Award.

Al via la terza serie

L’attesissima terza stagione di ‘House of Cards’ è finalmente disponibile su Netflix, con un mix di intrigo, sesso e potere che descrive Washington come una città piena di feroce ambizione e spietata rivalità. I tredici episodi della nuova seria in onda dal 27 febbraio copriranno tutto il 2015.

“Se vuoi un amico a Washington, fatti un cane”, aveva detto una volta il Presidente Usa Harry Truman (1945-53), e la serie regala una drammatica illustrazione di questa verità. Con il debutto della terza stagione, è scaricabile da ieri su Netflix l’intera serie, il che sta già facendo pianificare ai fans più accaniti un’abbuffata televisiva per tutto il week end.

Davvero nessuna serie aveva mai mostrato con questa esaustività la parte più oscura, più cinica della capitale degli Stati Uniti come ha fatto ‘House of Cards’, dove la fame di potere dei politici li induce a sgomitare per il predominio. Ispirata all’omonima serie inglese degli anni Novanta, ‘House of Cards’ mostra una città più come quella descritta in un classico come “Tempesta su Washington” (1962) che quella idealizzata della serie tv “West Wing – Tutti gli uomini del Presidente” (1999-2006). Durante la presidenza repubblicana di George W. Bush (2001-09), in molti sognavano di avere alla Casa Bianca Josiah Bartlet, il presidente democratico della fiction interpretato da Martin Sheen.

Il personaggio di Bartlet ricordava il senatore Jefferson Smith, il ruolo interpretato da James Stewart nel classico di Frank Capra “Mr. Smith va a Washington” (1939). Ma ‘House of Cards’ conduce agli estremi opposti, nella più oscura immagine di Washington, portando il messaggio che è meglio non fidarsi di nessuno. In ‘House of Cards’, il bravissimo attore Kevin Spacey dà il volto a Frank Underwood, mentre Robin Wright incarna il ruolo della sua spietata moglie Claire.

Il freddo, calcolatore Underwood non lascerà che niente e nessuno si metta sulla strada che lo porta ad ottenere i suoi scopi. Il feroce pragmatismo e gli spietati intrallazzi di Underwood, un Congressman del Sud Carolina, gli fanno ottenere una posizione di prestigio all’interno della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti. Quando il presidente non lo nomina segretario di Stato, egli inizia a cospirare in modo talmente articolato che nella seconda serie diventa vice presidente, e nella terza è il Presidente degli Stati Uniti d’America.

Ma Washington è davvero come è descritta in ‘House of Cards’? Come si legge in molte serie e film, “ogni somiglianza con i fatti realmente accaduti è una pura coincidenza”. All’inizio, molte delle scene non sono state infatti nemmeno girate a Washington, ma negli studi della vicina città di Joppa, in Maryland, e nelle strade di Baltimora. Kevin Spacey ha osservato però che, secondo molti esperti della politica della capitale, la spietatezza della classe politica ritratta nella serie non è così lontana da quella che i politici realmente usano.

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, forse perché costantemente frustrato da come il Congresso dominato dai Repubblicani blocchi spesso le sue iniziative, ha espresso ammirazione per il personaggio di Underwood, da lui descritto come “spietatamente efficiente”. “E’ vero. Mi piace molto Kevin Spacey. Signori, quest’uomo sta riuscendo a realizzare un sacco di cose”, aveva scherzato il Presidente nel 2013 alla presenza del fondatore di Netflix, Reed Hastings. Spacey gli ha risposto altrettanto ironicamente su Twitter: “Per riuscire ad avere la ‘spietata efficienza”, è in arrivo per lui una copia del nuovo libro di Frank (Underwood, ndr) “Come dare calci in c… e influenzare il Congresso”.

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