Pino Daniele. Napoli lo festeggerà per i 60 anni

Il celebre cantautore morto il 5 gennaio scorso sarà ancora ricordato dalla sua città

“Se la mia fede è solo in quello che si vede forse i miei sogni nessuno mai li fermerà. Portami via, portami via con te in questa lucida follia. Portami via, Portami via perché ho voglia di ricominciare senza farmi più condizionare” (Pino Daniele)

Pino Daniele è uno dei musicisti e compositori più importanti e innovativi emersi in Italia nella seconda metà degli anni ’70. Dopo due ottimi album in cui il cantautore napoletano stava cercando di perfezionare il suo stile, con “Nero a metà”, pubblicato nel 1980, raggiunse la completa maturità stilistica. Le canzoni sono di altissimo livello, ottimamente arrangiate grazie anche ad un gruppo di musicisti tra i migliori in circolazione nel nostro Paese.

L’originalità della musica di Pino Daniele sta soprattutto nell’abilità di aver fatto convivere linguaggi come il blues, il jazz e la tradizione napoletana.

L’ultimo saluto di Napoli

Un giorno intero di celebrazioni che potrebbe diventare un appuntamento annuale e una piazza a suo nome, nei luoghi dove è cresciuto. Napoli ricorderà così Pino Daniele, stroncato da un infarto il 5 gennaio scorso, che il 19 marzo avrebbe compiuto 60 anni, E il “compleanno” sarà festeggiato comunque, prima con una cerimonia nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino, che ha ospitato per giorni le cenerei del cantautore, un flashmob nel cortile dello stesso castello, con tante chitarre e tante voci che intoneranno “Je sto vicino a te” e un grande concerto di artisti napoletani e non solo nel teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare. Al figlio più piccolo Francesco sarà consegnata una targa dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris, e a tutti i familiari la copia degli 11 libroni dove per giorni tutti gli appassionati della musica di Pino Daniele hanno lasciato qualche riga di ricordo e di ringraziamento affettuoso. Il 19 marzo sarà anche svelata la piazza che prenderà il nome del cantautore scomparso. “Sarà nel centro storico – spiega il sindaco che spera nella deroga da parte del prefetto ai 10 anni che occorrono per la modifica della toponomastica – vicino a dove abitava da ragazzo. Stiamo lavorando per completare le procedure amministrative. Ho presentato anche richiesta formale ai vertici dell’aeroporto affinchè anche lo scalo possa essere intitolato a Pino Daniele”.

Una carriera straordinaria

Pino Daniele nasce a Napoli il 12 marzo del 1955. Comincia la sua carriera artistica con il gruppo “Batracomiomachia”, poi nel 1975 inizia l’attività di session man, suonando nell’album che Mario Musella registra per la King di Aurelio Fierro e che rimane inedito fino al 2012, anno in cui viene pubblicato con il titolo “Arrivederci”, e, l’anno seguente, in “Suspiro” di Jenny Sorrenti, in “Le due facce di Gianni Nazzaro” (cantando anche i cori nella canzone “Me ne vado) ed accompagnando in tour Bobby Solo.

Sempre nel 1976 entra a far parte, come bassista, del gruppo jazz-rock dei  Napoli Centrale, dove incontra James Senese, figura centrale nella futura carriera del chitarrista.

Verso la fine dell’anno Claudio Poggi, produttore discografico della Emi Italiana, ascolta una cassetta provino con alcuni brani originali del giovane Daniele, che decide di seguire discograficamente. Già a metà anno quindi viene inciso un 45 giri contenente le canzoni “Che calore” (inizialmente però intitolato “Ca calore”, con la dicitura napoletana più marcata) e “Furtunato”.

Già con il primo album “Terra mia” (1977) si intuisce il suo grande talento e la sua profonda sensibilità artistica e strumentale. Dopo “Pino Daniele” (1978), il compositore raggiunge la sua maturità con il capolavoro “Nero a metà” (1980), uno degli album italiani più belli di sempre. Per i successivi 35 anni è stato uno dei massimi rappresentanti del patrimonio culturale italiano nel mondo.

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