Musica. Animals, il lato oscuro dei Pink Floyd

Nel gennaio del 1977 usciva l’album più intimista e cupo della rock band inglese

“Devi essere pazzo, devi avere una necessità assoluta. Devi dormire in piedi, e quando stai per strada Devi essere in grado di scegliere la preda facile ad occhi chiusi. E avvicinandoti silenziosamente, sottovento e fuori vista devi colpire al momento giusto senza pensarci su” (Roger Waters, Dogs)

La crisi esistenziale di Waters

“Animals” è forse l’album dei Pink Floyd più cupo e intimista della discografia di Pink Floyd. Fu composto in un periodo molto difficile per Roger Waters, che si era separato da poco e che stava assumendo il controllo totale del gruppo con atteggiamenti autoritari nei confronti degli altri tre componenti. Il comportamento del bassista, secondo Gilmour, Wright e Mason stava rasentando la paranoia e il più cupo pessimismo nei confronti del mondo.

I rapporti divennero sempre più conflittuali e tesi soprattutto con Richard Wright. In seguito il bassista arrivò a dire che il tastierista durante le registrazioni dell’album era particolarmente apatico, svogliato e non impiegò alcune sue composizioni che utilizzò invece per il suo primo disco solista pubblicato nel 1978. Sta di fatto che “Animals” è il primo album dei Pink Floyd in cui non appare Wright come compositore e nel successivo “The Wall”, Waters arrivò addirittura ad allontanarlo della band.

Cosa stava accadendo a Roger Waters? Cosa lo stava rendendo così scontroso, autoritario e arrogante? Oltre al divorzio, nel bassista stava esplodendo tutta la sua rabbia e il suo rancore per non aver conosciuto il padre. Eric Fletcher Waters era stato ucciso durante lo sbarco di Anzio nel gennaio del 1944 quando il figlio aveva pochi mesi.

Roger Waters era cresciuto con un vuoto enorme, profondo e con una madre iperprotettiva e invadente. Tutte queste angosce, frustrazioni e dolori furono la base della monumentale opera “The Wall”, ma già nell’estate del 1976, quando si trattò di registrare “Animals”, Waters impose alla band l’ennesimo concept album, seguito di “The dark side of the moon” e “Wish you were here”. Le tensioni con gli altri musicisti furono anche di natura prettamente musicale e stilistica. Il bassista per questo disco diede assoluta priorità ai testi e le musiche, secondo David Gilmour, furono composte meramente per accompagnare le pessimistiche e ciniche liriche. Per il chitarrista l’album era troppo verboso, e le parti strumentali erano evidentemente sacrificate rispetto allo sforzo concettuale voluto e imposto da Roger Waters.

Il successore dell’acclamato e vendutissimo “Wish you were here”, fu registrato negli studi Britannia Row Studios di Londra tra l’aprile e il dicembre del 1976. Anche il suono era decisamente diverso da quello del precendente album. In “Animals” il sound è meno squillante, più cupo, più oscuro. Waters scrisse la totalità dei testi delle cinque tracce, tra cui la suite “Dogs”. Il bassista prese spunto da “La fattoria degli animali” di George Orwell: tutti i brani hanno come titoli animali, la già citata “Dogs”, le due parti di “Pigs on the wings”, “Sheep” e “Pigs”. Il bassista si scagliò con inaudita ferocia contro la società inglese del periodo, criticando aspramente il cinismo dei politici e la vigliaccheria della popolazione così passiva dinnanzi ad una classe dirigente profondamente corrotta e amorale. Sintomatica è questa durissima strofa di “Dogs”:

“E dopo un po’ potrai dedicarti alla cura dello stile:

come la cravatta del circolo e una salda stretta di mano

un certo sguardo negli occhi e un sorriso accattivante

devi ispirare fiducia alle persone a cui menti

così quando ti volteranno le spalle

avrai la possibilità di affondarvi il coltello”

Lo scontro tra Waters e Wright

Dal punto di vista musicale, David Gilmour è il solo componente dei Pink Floyd che riesce a far accettare alcuni suoi spunti per la suite “Dogs”, tutte le altre composizioni sono infatti del sempre più ‘dittatoriale’ Waters.

In “Animals”, per la prima volta, il ruolo delle tastiere di Wright è decisamente limitato rispetto al lavoro chitarristico, sia elettrico che acustico del Gilmour. 

Anni dopo Waters dirà che in quel periodo Wright usava molto la cocaina che ridusse molto il suo apporto strumentale e compositivo. Nonostante ciò Wright in “Animals” impiega un gran numero di tastiere come l’Hammond C3 e il Farfisa, il pianoforte, il piano elettrico Fender Rhodes e Wurlitzer, l’honher Clavinet, l’Arp String Ensemble Solina, il Vocoder e due sintetizzatori mini  moog.

Ascoltando oggi il disco a distanza di 38 anni,  si può notare che è stato estremamente sottovalutato: il sound di “Animals” è molto meno rassicurante e più ispido di quello dei due album precedenti, l’atmosfera è claustrofobica e inquieta. La cappa elettronica e il clima venefico voluto da Roger Waters gli hanno permesso di reggere bene all’usura del tempo, a causa anche di una paradossale vicinanza alla corrente new-wave.

Per questo album i Pink Floyd recuperarono due brani scartati dal precedente lavoro “Wish You Were Here”: “Gotta Be Crazy” e “Raving and Drooling”. Per adattarli alla metafora animalesca dell’album, le liriche vennero modificate e i brani furono ribattezzati “Dogs” e “Sheep.” In “Dogs” l’apporto chitarristico di David Gilmour è uno dei più significativi della sua carriera con la celebre band.

Molto accurata fu la realizzazione della copertina che ritrae la storica centrale elettriche londinese, la Battersea Power Station, costruita tra il 1933 e il 1939 e chiusa definitivamente nel 1983.

“Animals” fu pubblicato il tutto il mondo il 23 gennaio del 1977. Nonostante l’attesa fosse molto forte dopo l’enorme successo di Wish you were here”, le vendite del nuovo album furono decisamente inferiori anche se ragguardevoli. Il disco raggiunse il primo posto in Italia, Nuova Zelanda, Francia, Olanda e Germania, il secondo posto in Gran Bretagna, Norvegia, Australia e Austria, il terzo negli Stati Uniti e Svezia e il dodicesimo in Canada. Si è aggiudicato otto dischi di platino e tre di oro. A oggi le vendite complessive sfiorano 12 milioni di copie in tutto il mondo.

Testo tradotto di “Pigs on the wings” part I e II

“Se non ti preoccupassi per quello che mi è successo 

E io non tenessi a te

Ce ne andremmo a zigzag per la nostra strada

tra la noia e il dolore

Guardando ogni tanto in su nella pioggia

Chiedendoci quale farabutto incolpare

E stando all’erta dai maiali in volo

Lo sai che mi preoccupo per quello che ti succede

E so che anche tu tieni a me

Per cui non avverto la solitudine 

O il carico del fardello

Ora che ho un posto sicuro

per seppellire il mio osso

E anche gli sciocchi sanno che un cane

ha bisogno di una casa,un riparo dai maiali in volo”

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