Musica: cinquant’anni fa il debutto dei Doors

Nel 1967 uscì il primo sorprendente album del gruppo californiano capitanato da Jim Morrison

“Questa è la fine 

magnifico amico

 
Questa è la fine
mio unico amico,

 la fine
dei nostri piani elaborati,

 la fine
di ogni cosa stabilita, 

la fine
né salvezza o sorpresa,

la fine
non guarderò nei tuoi occhi… mai più”

(Dal brano “The End” (1967)

I Doors ‘irrompono’ nella musica californiana

Prima della pubblicazione del primo album dei Doors, la musica californiana era dominata dai Beach Boys (la risposta statunitense dei Beatles) e della musica country (Buffalo Springfield, Byrds, Joni Mitchell e poi C,S,N&Y). Il gruppo di Jim Morrison, Ray Manzarek, Robby Krieger e John Desmore portò molteplici innovazioni per un gruppo rock. Innanzitutto l’importanza e la visionarietà dei testi, la teatralità drammaturgica durante gli show, la trasgressione sessuale e dal punto di vista musicale la psichedelia grazie all’impiego massiccio delle tastiere elettroniche. Prima dell’avvento dei Doors era soprattutto la chitarra il simbolo sonoro del linguaggio del rock. Con il gruppo californiano il celebre organo Farfisa divenne una peculiarità timbrica e compositiva grazie al talento di Ray Marzarek. Nonostante la band abbia avuto una vita piuttosto breve, i loro dischi, la loro musica, i loro sconvolgenti concerti sono entrati di diritto nella storia del rock e nell’immaginario collettivo. Grazie anche alla presenza scenica, trasgressiva e intellettuale di un poeta come Jim Morrison, i Doors sono tutt’ora uno dei più gruppi più significativi e innovativi della musica americana degli ultimi cinquant’anni. L’improvvisa morte di Morrison nel 1971 ha posto fine prematuramente alla carriera di questa sconvolgente rock band, mentre nel 2013 è venuto a mancare anche il tastierista e compositore Ray Manzarek.

Il nome “The Doors”, Jim Morrison lo scelse estrapolando la parola da una poesia di William Blake: “Se le porte della percezione fossero purificate, ogni cosa apparirebbe agli uomini che realmente è: infinita”.

Nel gruppo entrarono l’organista Ray Manzarek, l’eclettico chitarrista Robby Krieger e il talentuoso batterista John Desmore. Nel 1966 i Doors si esibivano regolarmente nei locali al Sunset Strip di Los Angeles. Sin dai primi concerti il pubblico rimase colpito dalla presenza scenica del giovane cantante. Jim Morrison mise in mostra tutta la sua teatralità nel recitare personaggi diversi per ogni canzone. Il successo fu immediato.

1967: “The Doors”

Tra il 1965 e il 1966 dopo essersi fatti conoscere nei piccoli locali della costa californiana il gruppo venne notato dal produttore Paul Rothchild che intuite le potenzialità artistiche e commerciali li mise sotto contratto per la Elektra Record. Il primo album dei Doors venne registrato in soli otto giorni negli studi di registrazione Sunset Sound di Los Angeles. I quattro musicisti appaiono immediatamente maturi e concentrati nelle composizioni e nella scaletta dei brani. Nel disco ci sono diversi classici che saranno sempre suonati dal vivo come “Break on through”, “The Crystal Ship”, “Back door man” e due veri e propri capolavori come la pischedelica “Light my fire” e la straordinaria “The End”. Questi due ultimi brani rappresentano al meglio il linguaggio sonoro dei Doors e la complessità delle storie raccontate da Jim Morrison. L’album raggiunse il secondo posto nella classifica Statunitense, mentre il singolo “Light my fire” il 29 luglio del 1967 agguantò la primo posizione negli Usa per tre settimane. Ad oggi si calcola abbiam venduto quasi venti milioni di copie in tutto il mondo. In particolare negli Usa quattro dischi di platino, idem in Canada, tre in Francia, due in Gran Bretagna, uno in Svizzera e uno in Germania.

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