Sesso a pagamento, chi lo fa e perché

ROMA  – A commento dello scandalo che ha coinvolto agenti dei Servizi Segreti americani, accusati di aver avuto rapporti sessuali con prostitute quando hanno accompagnato il Presidente Barack Obama in un viaggio in Colombia, il sito scientifico Livescience ha dedicato un servizio dettagliatissimo e rigoroso sull’argomento prostituzione.

La prima semplice costatazione sul perchè i maschi mettano mano al portafoglio per avere un rapporto sessuale varia a seconda della cultura cui appartengono.

Livescience sostiene che l’accettazione sociale della prostituzione fa si’ che gli uomini abbiano piu’ probabilita’ di cercare prostitute. Il che significa che se la stessa accettazione sociale fosse rivolta all’universo femminile, molte signore  economicamente libere, pagherebbero volentieri  prestazioni sessuali di aitanti giovanotti.  Almeno, sicuramente più di quanto non accada oggi.  Il “Gigolò” interpretato da Richard Gere in un film memorabile,  sarebbe un professionista sul mercato.  Una donna matura che  frequenti i socialnetwork, le chat, i siti di incontri on line, sa per esperienza che oggi molti giovani  si offrono come accompagnatori per piacevoli serate o viaggi. Sesso in cambio di una vacanza, di qualche biglietto da cento, di un aiuto a trovare lavoro. In qualche modo è la versione moderna, meno raffinata e più kitsh, di “Bel Ami”, il protagonista del romanzo di Guy de Maupassant che nel secolo XIX scalò la società parigina arrivando a essere Ministro.

Tornando all’argomento sesso-danaro nel maschio,  il rischio  e’ sicuramente  una ragione di grande  attrazione. “Una delle motivazioni che sta dietro alla ricerca di prostitute per alcuni uomini e’ che c’e’ qualcosa di eccitante o rischioso in questo”,  lo afferma Martin Monto, sociologo della University of Portland. “La natura illecita puo’ renderlo piu’ eccitante”, conclude.

I ricercatori hanno svolto l’indagine scientifica sull’universo maschile  intervistando soprattutto le prostitute. I risultati degli studi sono diversi. Alcuni hanno trovato che circa l’1% degli uomini negli Stati Uniti va con una prostituta almeno una volta in un anno. Circa il 16% degli uomini ha  ammesso di esser stato con una prostituta nella loro vita. A causa della riluttanza maschile ad ammettere di pagare  per rapporti sessuali – e  su questo senso di vergogna  ci sarebbe da interrogarsi – le ricerche  si sono basate anche sui  dati delle denunce e arresti. Questi studi stimano che dal 2 al 4% degli uomini americani sono stati con una prostituta nell’ultimo anno.  Gli uomini che pagano le prostitute sono dunque solo una piccola parte. Sempre secondo Monto, gli “utenti occasionali” hanno meno probabilita’ di essere sposati. Se sono sposati, e’  probabile che il loro matrimonio sia infelice. Si evincerebbe che il sesso è in qualche modo una ricerca larvata di gratificazione affettiva, per lo meno sfogo di una insoddisfazione nella vita privata. Gli uomini che ammettono di frequentare le prostitute tendono ad avere anche più partner sessuali, sono piu’ attivi, hanno matrimoni meno felici. Uno studio presentato lo scorso anno dalla Prostitution Research & Education, un’organizzazione no-profit contro la prostituzione, con sede a San Francisco, ha confrontato 101 uomini che han pagato per i rapporti sessuali, con 100 coetanei, di razza uguale e livello d’istruzione,  che non lo hanno mai fatto. Dai risultati e’ emerso che gli uomini che hanno pagato per il sesso hanno anche maggiori probabilita’ di avere un precedente penale, come stupro.

 I militari hanno poi maggiori probabilita’ di rapporti sessuali a pagamento  per “cultura professionale”, sostiene ancora  Martin Monto. Questo spiegherebbe le accuse agli agenti che avrebbero accompagnato il presidente Obama in Colombia: secondo Martin Monto i servizi Segreti fanno parte di una sottocultura “militarizzata”. E viene in mente ahimé il bel film di Marco Bellocchio , “Marcia Trionfale”, che se poco centra con la prostituzione, racconta la storia violenta di una coppia, il cui  marito, militare in carriera,  riduce la moglie a un oggetto. La donna è la vittima più umiliata di un sistema e di una mentalità,  fatto di repressione sessuale e repressione autoritaria.

Rischio, cultura militare, precedenti penali per stupro, infelicità coniugale. Nella mercificazione del sesso è insita una forte componente di aggressività: se il sesso si coniuga col denaro non sembra essere un buon affare.  Per gli studiosi non e’ mai stato facile studiare il comportamento degli uomini nei riguardi del sesso come merce, data la natura segreta e spesso illegale di queste abitudini. Le donne  che vanno con le prostitute sono studiate ancor meno perche’ questi casi sono decisamente piu’ rari,  anche se ciò non vuol dire che non esitano. Di sicuro se si ribaltassero i ruoli tra maschi e femmine il sesso pagato dalle donne sarebbe meno aggressivo, salvo eccezioni. Che confermano la regola.

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