Sessualità. Non chiamatelo orsacchiotto! Meglio le parolacce

ROMA – Ciccino… farfallina… topolona. Chi di noi non ha mai usato questi nomignoli alzi la mano. Chi non lo ha mai fatto cominci adesso! Meglio le parolacce!

Parlare durante il rapporto sessuale fa bene alla coppia: ce lo dice una ricerca dell’Università di Cleveland secondo cui le coppie che parlano di sesso apertamente sono quelle con una maggiore soddisfazione “finale”. La ricerca ha coinvolto 207 persone, 88 studenti universitari e 119 reclutati dal web. Risultato? Quelli che bisbigliano tra un orgasmo e un amplesso godono di più…

A volte meglio tacere
Secondo Elizabeth Babin, l’esperta che ha condotto lo studio: “La comunicazione sessuale garantisce una minore ansia nel rapporto e dà più sicurezza”. Attenzione, però, sono da evitare quei nomignoli tipo “pucci pucci”, “biscottino” e “tesoruccio” perché uccidono la passione. Soprattutto… non chiamiamolo “cucciolone”, “orsettino” o “bambolotto” se non vogliamo mettere ko la sua virilità!

Lo so, i nomignoli affettuosi ci nascono spontanei (ed è una nostra dimostrazione d’affetto) ma, a lungo termine, possono diventare fastidiosi, soprattutto se non usati esclusivamente nell’intimità. Rischiamo un netto calo della libido; meglio le parolacce, allora, che agli uomini eccitano da morire.

Due famose sessuologhe statunitensi,  Julienne Davis e Maggie Arana, sconsigliano vivamente di chiamare l’altra metà del cielo con quei nomignoli da animale domestico. “Orsacchiotto”, “cucciolo”, “micia” sono tutti vezzeggiativi che possono uccidere il rapporto di coppia. Chiamare l’altra persona “piccioncina” o “gattone” attiva uno spostamento nel subconscio del partner per cui perde automaticamente attrazione e non appare più eccitante come prima.

Quindi, aggiorniamo il vocabolario: via orsacchiotto, arriva lo stallone!

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