Viziosi e perversi, tutto quello che non ti aspetti dagli antichi romani!

ROMA – Viziosi e perversi… Altro che tempi moderni, gli antichi romani ne sapevano (e facevano) molto più di noi in fatto di sesso. Dal porno acrobatico al sadismo romano, passando per gay e prostitute, ecco tutto quello che non leggeremo mai sui libri di scuola…

 Porno Acrobatico
Gli spettacoli erotici a Roma erano all’’ordine del giorno e in molti locali. Durante gli stessi Simposi (pratiche conviviali post banchetto) si offrivano spettacoli “a luci rosse” ispirati alla mitologia, con scene di amore di gruppo in cui le donne dovevano soddisfare più di un uomo contemporaneamente e viceversa (oggi si chiamano orge). Sotto Nerone gli spettacoli erotici raggiungono l’’apice e diventano un vero e proprio entertainment. L’’imperatore, infatti, aprì a Campo Marzio un villaggio del sesso, dove venivano organizzati banchetti, orge e spettacoli saffici. Una delle maggiori attrazioni dell’epoca era il porno acrobatico, come si può vedere dai reperti di Pompei. Si trattava di un esercizio acrobatico hard, in cui due funamboli dovevano procedere lungo due barre di ferro tese tra due tavolini. La donna, quasi completamente nuda, aveva il compito di raggiungere il tavolino su cui stavano un’ ’anfora di vino e due boccali, camminando carponi. Dietro di lei un uomo, anche lui seminudo, la spingeva penetrandola analmente stando in piedi. Lo spettacolo andava bene se la donna riusciva a versare il vino e a offrirlo all’’uomo per poi bere lei stessa, il tutto mantenendo l’’equilibrio e facendosi penetrare.

Roma caput BDSM

Gladiatori, prostitute e carnefici: Roma era dominata dalle perversioni sessuali e dal sadismo. La sessualità deviata si esprimeva nel maltrattamento e sfruttamento degli schiavi che dovevano esaudire tutti i desideri più perversi dei loro padroni, nelle esecuzioni pubbliche e nei giochi circensi. La civiltà romana era una sorta di società sadomaso: i romani godevano nel vedere il dolore e la sottomissione degli altri. Il sesso orale, ad esempio, era visto come una forma di sottomissione e controllo; era considerato un atto passivo e sottomesso, mentre riceverlo era considerato un atto attivo e di controllo. Perfetta immagine di Master e Slave! Persino nella loro religione c’ ’è una radice erotica e talvolta violenta, come ad esempio nei riti orgiastici e carichi di eccessi dei Baccanali e nel culto del priapismo. Anche le matrone romane non erano certo da meno in fatto di sadismo. I “gossippari” del tempo narrano, infatti, di alcune matrone che, per evitare spiacevoli gravidanze, facevano sterilizzare chirurgicamente i loro giovani amanti.

Prostituzione
Infine, la prostituzione femminile e maschile era diffusissima; gli uomini superavano di numero le donne. Moltissimi erano i bordelli distribuiti attorno ai circhi, dove si svolgevano i sanguinari giochi che stimolavano e in un certo senso condizionavano la sessualità degli spettatori. Il meretricio era visto come una vera e propria valvola di sfogo, utile e necessaria per gli uomini ma anche per le donne, come nel caso di Messalina, moglie dell’’imperatore Claudio, di cui le malelingue dell’’epoca narrano svariati episodi a luci rosse e la dipingono come donna sessualmente insaziabile. Una donna libera e liberata, una vera lady ‘Sex and Rome’ ante litteram! Le prostitute esercitavano in ogni luogo pubblico, nei quartieri alti come la Suburra (ce ne sono ancora oggi), in periferia e sul colle Palatino.

L’’omosessualità
““Il piacere sublime consiste nel trasferire il proprio seme in un’’altra persona, meglio in un ragazzo che in una donna””, Lucrezio. Già all’’epoca negli ambienti militari era nota l’’omosessualità. Secondo i pettegolezzi latini, i giovani militari venivano “aggrediti” dagli ufficiali superiori per copulare. Ufficialmente l’’omosessualità era praticata liberamente solo con schiavi e liberti che avevano un ruolo passivo. Anche uomini illustri erano omo o bisessuali. É nota la bisessualità di Cesare ed i suoi rapporti con Nicomede. I soldati ne celebravano scherzosamente il trionfo così: “Caesar Gallia subegit, Nicomedes Caesarem (Cesare ha sottomesso la Gallia, ma Nicomede ha sottomesso Cesare)”. É inoltre famoso il grande amore dell’’imperatore Adriano nei confronti di Antinoo che lo portò a farne un dio e a riempire di statue la città dopo la sua morte. Altrettanto noti erano i comportamenti effeminati di Aulo Vitellio e la passione di Traiano verso i giovani, mentre l’’imperatore Galba sentiva attrazione solo per uomini forti ed esperti.

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