Sky. Gomorra diventa un kolossal Tv

ROMA  – Gomorra, il libro di Roberto Saviano con oltre dieci milioni di copie vendute in tutto il mondo, che il film di Matteo Garrone ha messo in scena con straordinaria professionalità, diventa un kolossal televisivo.

Oltre 30 settimane di riprese per un totale di  216 giorni complessivi, 92 dei quali utilizzando effetti speciali e circa 100 giorni di lavoro con il supporto di maestri d’armi e stuntmen. ben 156 le location utilizzate per le scene in interni, un cast di attori legati al territorio, 3 registi ( Stefano Sollima, Francesca Comencini, Claudio Cupellini ). Questi i numeri del nuovo Kolossal TV in 12 episodi , da un’ora, che Sky ha realizzato con due tra le maggiori società italiane di produzione televisiva e cinematografica, Cattleya e Fandango, in collaborazione con La7 e in associazione con Beta Film. 

Gomorra, La Serie debutterà su Sky Atlantic martedì 6 maggio alle 21:10 (in simulcast su Sky Cinema 1), per la regia di Stefano Sollima. Non è stata girata solo in loco, le riprese hanno fatto tappa anche in altre città italiane come Milano, Ferrara, Roma e Ventimiglia  e  alcune giornate di set all’estero, tra le quali  Barcellona. Le riprese sono state realizzate grazie al supporto della Film Commission Regione Campania.

Prima ancora del suo debutto televisivo Gomorra, La Serie ha destato l’interesse dei principali mercati televisivi internazionali e, ad oggi, è già stata venduta in quasi 40 paesi, e grazie a un importante accordo siglato con The Weinstein Company (TWC), Gomorra sbarcherà anche negli Stati Uniti, caso unico per una serie italiana non ancora trasmessa e con un cast di attori non conosciuti all’estero.

Riccardo Tozzi di Cattleya, società coproduttrice del film insieme a Sky e Fandango, ha spiegato: “La serialità italiana sta oggi entrando nel mercato internazionale grazie ad un linguaggio di genere applicato al racconto del vero, della realtà, senza compiacimento”. 

La serie è interpretata solo da attori professionisti, tra cui Marco D’Amore, Fortunato Cerlino, Maria Pia Calzone e Salvatore Esposito,

 Il progetto televisivo   parte da una storia del tutto originale, un monumentale arco narrativo che racconta il destino di due grandi famiglie, la guerra tra i clan sul territorio ma anche le dinamiche criminali e le strategie di affermazione economica del “sistema”. L’affresco di una realtà nella quale i valori seguono spesso logiche perverse, dettate dall’istinto di sopravvivenza. Non solo logiche criminali, nella serie trovano spazio anche le dinamiche e i legami familiari tipici della grande saga televisiva. Una struttura narrativa da lunga serialità  che iscrive idealmente Gomorra, La Serie  nel novero dei grandi racconti contemporanei

Nel suo messaggio video alla presentazione della serie proprio Roberto Saviano ha  escluso che la fiction possa provocare meccanismi simulativi  in quanto  “non si possono amare i personaggi raccontati, perché sono visti nella loro miseria quotidiana, nell’inferno delle loro vite”. Per Saviano  girare a Scampia era fondamentale “perché Scampia è protagonista, è un attore, non è una quinta che puoi costruire. è il DNA della serie. Quei palazzi, quelle scale, quel cielo, sono protagonisti.”

I dialoghi sono tutti in dialetto napoletano “Il realismo – ha spiegato Stefano Bises, Story Editor – ci ha vincolati anche nell’uso del linguaggio: non un italiano napoletanizzato, ma il dialetto, appunto, autentico. Scelta che ci ha costretti ad usare sostanzialmente un’altra lingua, un’altra costruzione delle frasi e a trovare al tempo stesso delle chiavi, delle parole chiaramente leggibili, alle quali ancorare la comprensibilità dei dialoghi. Sappiamo di chiedere un sacrificio allo spettatore ma la lingua come i costumi, i luoghi, i personaggi è uno degli ingredienti fondamentali di credibilità del racconto.”.

                                             

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