Alla scoperta delle eccellenze del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

Vedere, sentire, toccare annusare e gustare

ROMA – Almeno una volta nella vita bisogna assolutamente  visitare Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise,uno dei più belli d’Italia per la bellezza e la varietà del suo paesaggio.  E’ una meta  ideale per tutti  non solo per chi ama la natura e la montagna  perché  offre al visitatore anche  laghi, sorgenti, vallate, borghi  mediovali, abbazie, necropoli , vecchi tratturi, foreste ed una fauna e una flora straordinari per non parlare dell’eccellente  gastronomia in grado di soddisfare i palati più esigenti. 

 Il Parco, situato nel cuore dell’Appennino, a cavallo di tre regioni ,e costituito principalmente da un insieme di catene montuose alte tra i 900 e i 2200 m s.l.m. , non è solo natura è fatto anche di borghi e piccoli paesi, che hanno conservato in gran parte la loro identità, data dallo stratificarsi delle vicende storiche e dei modi tradizionali di  vita. E’ compreso per la maggior parte (per i 3/4 circa) nella provincia dell’Aquila in Abruzzo e per il rimanente in quella di Frosinone nel Lazio ed in quella di Isernia nel Molise.  Fu inaugurato il 9 settembre 1992 a Pescasseroli.

I comuni del Parco sono ventiquattro:  12 in Abruzzo : Alfedena, Barrea, Bisegna, Civitalla Alfedena, Goila dei Marsi, Lecce dei Marsi, Opi, Ortona dei Marsi, Pescasseroli, Scanno, Villavallelonga, Villetta Barrea), 5 nel Molise (Castel San Vincenzo, Filignano, Pizzone, Rocchetta al Volturno, Scapoli),   7 nel Lazio (Alvito, Campoli Appennino, Picinisco, San Biagio Saracinisco, San Donato Val di Comino, Settefrati, Vallerotonda).

La flora del Parco è molto ricca e interessante. Ci sono  circa 2000 specie di piante superiori senza considerare i muschi, i licheni, le alghe ed i funghi. ma il paesaggio vegetale predominante del Parco è costituito dalle foreste di faggio. Le faggete occupano più del 60% dell’intera superficie del Parco e contribuiscono a creare un paesaggio ricco di colori che variano a seconda delle stagioni.

Per quanto riguarda la fauna la sua  particolarità notevolissima  consiste nel fatto  che  comprende anche molti dei più rari animali predatorie soprattutto i grossi carnivori scomparsi da gran parte dell’Italia. I mammiferi del Parco Nazionale d’Abruzzo contano circa 40 specie. Le  più importanti  sono:

–  l’orso bruno marsicano,simbolo del Parco, una sottospecie differenziata geneticamente dagli orsi delle Alpi. Secondo  recenti ricerche scientifiche si è stimata una popolazione di circa 50 esemplari oggetti della massima tutela.

– il camoscio appenninico, una specie che si sarebbe probabilmente estinta senza l’intervento del Parco. Ve ne sono oltre 700 esemplari

– il lupo appenninico, circa 50 esemplari

Il Parco Nazionale d’Abruzzo  mette a disposizione guide specializzate e oltre alle escursioni giornaliere organizza anche trekking di più giorni, visite guidate a tema, eventi culturali sportivi ed enogastronomici. Il Parco è diviso in aree faunistiche, situate di solito vicino a centri visita, che vi daranno la possibilità di avvistare lupi, linci, caprioli cervi, camosci ed il famoso orso marsicano.

Mestieri e Tradizioni

L’aspetto e l’atmosfera che si respirano in questi territori raccontano una storia antica, fatta di tradizioni forti, di arti e di mestieri che si tramandano da generazioni  come la tessitura a mano, la ceramica, la lavorazione del ferro battuto, della pietra e del legno: produzione di merletti al tombolo] e tradizione orafa presso Scanno. Lavorazione manuale della pietra e del legno sporadicamente in tutto il territorio. A Scapoli si producono ancora zampogne artigianali. 

 Prodotti tipici del Parco

Trattandosi di  zona a clima montano, i prodotti  tipici  sono legati alla tradizione pastorale e alla transumanza  come i formaggi da tavola, dolci, piccanti o particolarmente saporiti quindi pecorino , il  formaggio più diffuso nel parco, la  ricotta di pecora,  il  caciocavallo di mucca, ma anche un raro formaggio caprino la Marzolina. Tutti i prodotti  vengono lavorati artigianalmente garantendo un eccellente standard qualitativo. Inoltre salumi e insaccati, primi piatti poveri a base di legumi e paste molli (da ortaggi coltivabili anche in quota come il fagiolo di Scanno). Nella Valle di Comino sono tutelati alcuni prodotti mediante l’istituzione di presidi slow food e con il sostegno di appositi decreti ministeriali: il formaggio pecorino di Picinisco, il tartufo di Campoli Appennino e, come in altri comuni del parco, il miele biologico come il  miele di Santoreggia e il miele di Mirafiori (Le caratteristiche dei pascoli abruzzesi  assicurano la produzione di un Millefiori particolare e con un gusto delicato e profumato nella smielatura primaverile, più deciso nei periodi estivi), le marmellate di frutta che trovano nei terreni incontaminati di questo Parco le condizioni  per  garantire  prodotti di eccellente qualità. Inoltre. Dolciumi e prodotti di liquoreria  sono promossi da piccole aziende locali specialmente ad Alvito (torroni di pasta reale), Scanno (mostaccioli, «pan dell’orso») e Pescasseroli (liquore «fragolino») .

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