Gambero rosso. Oli d’Italia 2013

ROMA – Ogni olio è frutto di un luogo, di un frantoio, di un cultivar. Un viaggio lungo tutta l’Italia, la patria dei mille sapori dell’olio extravergine d’oliva di qualità, dove ogni territorio gode di una sua specificità, sia olivicola che gastronomica.

Per questo motivo, nella Guida,  in ogni regione sono presenti molte segnalazioni dei migliori luoghi dove mangiare, dormire e comprare nelle vicinanze  delle aziende ma anche dove godere dell’ospitalità dei produttori stessi. Poi il racconto dei luoghi, gli abbinamenti ideali con i suggerimenti dei grandi chef , le informazioni techiche e  storiche delle azienda e le analisi sensoriali sugli oli.

La terza edizione di “Oli d’Italia”  cita 394 aziende e 583 oli recensiti nella guida che premia con le Tre Foglie i migliori extravergine d’Italia. Realizzata con la collaborazione di Unaprol, consorzio olivicolo italiano, la guida del Gambero Rosso si conferma quindi uno strumento indispensabile per tutti gli operatori dell’enogastronomia, i buyers, ma anche per tutti quei buongustai che vogliono di approfondire la conoscenza dell’olio d’oliva.

Il significativo aumento del numero delle aziende presenti nella guida Oli d’Italia 2013, va di pari passo con un  aumento generale della qualità dei prodotti. Segno, questo, della volontà da parte dei produttori di mettersi sempre di più in gioco in un settore che anno dopo anno dimostra le sue straordinarie potenzialità anche sui mercati esteri. Non dimentichiamo che l’Italia è uno dei maggiori paesi produttori di olio extra vergine d’oliva, secondo solo alla Spagna, è tra i principali esportatori di questo prodotto ed è anche uno dei paesi dove c’è il maggior consumo pro-capite a livello mondiale. Il primato italiano sta nel ricchissimo e complesso parco varietale: in fatti sono state censite nella nostra penisola più di 350 cultivar che danno origine ad oli eccellenti nella loro singolarità e differenti gli uni dagli altri.

 

E’ aumentato  il numero degli oli che hanno guadagnato le Tre Foglie, passati dai 138 dello scorso anno a 183 di questa edizione. Un dato estremamente importante in quanto le Tre Foglie rappresentano il massimo riconoscimento della guida dell’eccellenza Made in Italy e che rispettano i parametri del disciplinare Unaprol  100.% Qualità Italiana che garantiscono al consumatore provenienza e qualità.

 

Anche quest’anno troviamo la Toscana al primo posto con 31 Tre Foglie, seguita dal Lazio con 29, dalla Puglia con 21, dalla Sicilia con 19, e dall’Umbria con 18, e poi l’Abruzzo con 15, la Calabria, la Campania e le Marche con 7, la Sardegna con 6, il Trentino Alto Adige con 5, la Liguria e la Lombardia con 4, il Molise e il Veneto con 3, l’Emilia Romagna con 2, e la Basilicata con 1.

 

Dieci i premi speciali attribuiti al miglior fruttato leggero, miglior fruttato medio, miglior fruttato intenso, miglior extravergine biologico, miglior rapporto qualità/prezzo, miglior monocultivar, migliore azienda, miglior Toscano IGP e miglior extravergine da ristorazione votato da una giuria di chef rappresentativi di alcune delle maggiori regioni olivicole italiane : Heinz Beck (La pergola dell’hotel Roma Cavalieri Hilton), Massimo D’Addezzio (Stravinskij Bar dell’hotel De Russie,Roma), Niko Romito (Reale a Casadonna, Castel di Sangro) e Salvatore Tassa (Le Colline Ciociare, Acuto). Inoltre per la prima volta è stato introdotto un premio per la miglior performance relativa a un’area geografica, ossia un riconoscimento verso quei produttori che hanno  dato una spinta  alle potenzialità del territorio . Il premio è stato dato quest’anno alla zona delle Colline Pontine  nel Lazio, una terra che negli ultimi anni è passata dall’essere una semplice area produttiva olive da mensa (l’olivo di Gaeta) a un territorio che si distingue per costanza qualitativa e per attinenza al terrori.

 

Altra  novità di  quest’anno  è la segnalazione delle aziende che producono olive da mensa e quelle che offrono ospitalità all’interno delle loro strutture.

 

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