Dalle tradizioni ottomane il clou della produzione dolciaria turca

Presentata all’istituto Yunus Emre di Roma la ricchezza gastronomica e culturale del territorio di Ordu Ünye, la “perla del mar Nero”. Tra Turismo, Economia, Natura e Cultura un’occasione di esplorazione a tutto tondo di una regione dalle mille sfaccettature e opportunità. Presenti all’incontro i principali esponenti politici e culturali del luogo.

Un evento a 360 gradi per far conoscere i dolci più popolari e i più utilizzati sulla tavola turca. Tra tradizione e rivisitazione delle più antiche ricette “sopravvissute” dell’Impero ottomano, che hanno attraversato vari confini, l’Istituto Culturale Turco Yunus Emre di Roma ha organizzato lo scorso 12 novembre una manifestazione sui generis ospitando una significativa delegazione dalla provincia di Ordu Ünye, sul Mar Nero, grandissima produttrice di nocciole e Kiwi e promotrice di una serie di iniziative culturali che esemplificano un interessante modello interattivo trasversale di legame tra passato e presente nelle arti.

“La nostra città – ha affermato il sindaco di Ünye HÜSEYİN TAVLI – è considerata la “perla del Mar Nero” per la sua storia millenaria che ha ospitato diverse civilizzazioni. Da questo crogiolo di culture sono nate nel tempo una serie di attività che hanno permesso uno sviluppo incrociato di itinerari turistici, naturalistici, artistici ed enogastronomici. Tra hammam, caravanserragli, castelli e chiese godiamo di una posizione di vantaggio e prestigio, non da ultimo per il turismo della salute: è stato scientificamente provato che l’aria di  Ünye riduce lo stress e migliora la qualità del sonno”.

Importante centro gastronomico con una ricchezza di sapori unici, il distretto turco vede la produzione della nocciola al primo posto, con una percentuale del 65% di quantità di nocciole intere nella classifica mondiale (l’Italia è al 12%): solo in questa parte del Paese se ne producono 30 milioni l’anno con 10 fabbriche operative e, per quanto ancora indietro nelle tecnologie di lavorazione e produzione, le nocciole di Ünye sono in misura crescente richieste in nordItalia per noti prodotti spalmabili.

“Unire le nostre bellezze ed expertise può sicuramente contribuire ad un mondo migliore” – ha sottolineato MUSTAFA HAMARAT, deputato della città di Ordu facendo riferimento anche all’intenso artigianato che, parimente alla nostra produzione di merletti, è stato oggetto di una proposta di gemellaggio per un festival organizzato dal Centro Culturale Turco di Roma in programma nei prossimi anni sia in Turchia che in Italia: di questi giorni è anche la visita istituzionale dei delegati turchi ad Ascoli Piceno e all’Isola Burano di Venezia per approfondire la proposta e rinforzare o reciproci rapporti culturali ed economici.

A Ünye è presente anche un noto museo, definito della “cultura storica viva” perché progettato per far interagire i visitatori con la storia e le tradizioni in maniera diretta. Come ha spiegato il direttore dell’ Unye Yaşayan Kültürel Miras Müzesi, dott. IHSAN AKBULUT, “gli studi della cultura popolare turca sono trasmessi in funzione di una condivisione con le nuove generazioni e i visitatori di tutto ciò che riguarda anche il patrimonio immateriale (come professa anche la nostra adesione all’UNESCO): ciò avviene attraverso giochi, attività manuali, giocattoli, performance orali giocate su fiabe e canzoni popolari, nei quali si ha la possibilità d approfondire la conoscenza su fonti storiche e contemporanee in maniera attiva; lo dimostrano, ad esempio due arti tradizionali in cui le persone vengono direttamente chiamate a sperimentare la propria creatività quali l’Ebru (arte di creare modelli colorati) e il Damur Bask (stampe su tessuti realizzate con le piante).

Presente all’incontro anche la presidentessa dell’Associazione Donne Imprenditrici e dell’ONG Catom, SELMA HASDEMIR, che ha ricordato come la formazione femminile in campo enogastronomico sia alla base del successo dell’economia locale, con corsi organizzati in collaborazione con le Istituzioni, ultimo dei quali quello sulla preparazione del cioccolato. “Alla pari delle nocciole, la nostra terra è ricca di cioccolato che viene spesso prodotto in maniera espressa con interessanti mix, a consumo immediato però; la nostra politica è quella di non usare conservanti e abbiamo l’ambizione di inaugurare una nuova era del “fresco e istantaneo” rifuggendo da prodotti confezionati. Le nostre lavoratrici, con il loro costante e appassionato lavoro manuale, sono anche le artefici di deliziose conserve ricavate dalla frutta fresca da loro raccolta e abbinate ai cioccolatini. Non da ultimo, il nostro territorio è un punto di riferimento nell’ambito del mercato tessile, con la sartoria in prima linea e, curiosità ma anche fonte di commercio internazionale, siamo i prmi esportatori di lettiere per gatti.

Ricchissima soprattutto la produzione dolciaria di questa affascinante regione, in cui ogni dolce rappresenta un sapore e un linguaggio per condividere momenti di tristezza o felicità. La tavola imbandita, allestita anche con una mostra di antichi utensili da cucina usati nella tradizione turca, ha visto passare in sfilata, sui tavoli dell’istituto culturale della Capitale, una nutrita quantità di creazioni – tutte realizzate dallo chef ERCAN YILMAZ – a base di latte, creme, grano, semolino, riso, frutta secca, marmellate, burri di nocciole, budini invernali e sciroppi del benessere, tassativamente non fermentati. Ad accompagnare la degustazione, a fine serata, anche uno show cooking in diretta dello stesso chef che ha fritto e sfornato una cospicua quantità di Lokma, bombette di pasta lievitata ripiene di miele e coperte da granella, naturalmente di nocciole.

Soddisfatta la direttrice del Centro, SEVIM AKTASI, che ha auspicato, tramite la realizzazione congiunta e continua di eventi legati alla promozione turistico-culturale dei due Paesi,  la nascita di  importanti partnership. Non è un caso peraltro che i due beni primari del distretto di Ordu Ünye, le nocciole e i kiwi, sono anche la principale fonte di produzione alimentare del Viterbese e dell’agro pontino: un input di sicura valenza per stimolare nuovi cammini congiunti.

Yunus Emre Enstitüsü (Centro Culturale Turco)

Palazzo Lancellotti

Via Lancellotti, 18 – 00186 – Roma

https://roma.yee.org.tr/

 

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