Il Picciolo Etna Golf Resort di Castiglione di Sicilia ha ospitato, dal 2 al 4 aprile, il successo di una manifestazione enoica che esalta i prodotti di un territorio, quello etneo, con una spiccata vocazione alla viticoltura ed alla produzione vinicola, viste anche le peculiarità uniche espresse dall’universo Etna.
E’ giunto infatti a conclusione “Contrade dell’Etna”, evento che quest’anno è stato caratterizzato dal ricordo del suo fondatore prematuramente scomparso, Andrea Franchetti (il cui basilare ruolo organizzativo è stato preso, per suo stesso volere, dalla Crew, società messinese di Massimo Nicotra e Raffaella Schirò), da masterclass di alto livello, conferenze significative e banchi d’assaggio che hanno coinvolto anche appassionati e winelovers sulla strada del gusto e del piacere del vino.
La buona riuscita della manifestazione è facilmente leggibile nelle cifre (4000 bottiglie stappate, 7000 visitatori e 90 eccellenti cantine enoiche che hanno preso parte all’evento), nel pregio gustativo e qualitativo dei vini presenti e nell’importanza delle personalità che hanno partecipato a Contrade, sin dal primo giorno contraddistinto proprio dall’accorato omaggio nei confronti di Franchetti, imprenditore (detto “Il filosofo del vino”) e uomo generoso. Basti pensare che la manifestazione trae origine dalla volontà dell’imprenditore toscano che, dopo avere portato trionfalmente nel mondo i vini realizzati nella propria regione e avere profetizzato il potenziale dei vini etnei, nell’occasione di un’intervista che doveva essere fatta a lui da un’eminenza del giornalismo enologico quale Jancis Mary Robinson (firma del Financial Times), decise di coinvolgere gli altri produttori, per poi pian piano far emergere il concetto di un Etna condiviso, che è alla base di Contrade e dell’ottimo riscontro che stanno avendo i vini siciliani nel mondo.
A ricordare Franchetti, nel momento condotto da Fabrizio Carrera (insigne giornalista e creatore di “cronachedigusto”, presenza significativa per l’evento), sono stati Vincenzo Lo Mauro, manager dell’azienda di Franchetti, Alberto Aiello Graci (di Graci), Antonio Camarda (sindaco di Castiglione di Sicilia), Luigi Duranti (della dirigenza della Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano), Francesco Cambria, presidente del Consorzio per la tutela dei vini dell’Etna, che ha illustrato il lavoro di promozione che sta compiendo l’ente per un territorio – regno del Nerello Mascalese e con i bianchi in grande ascesa -, che annovera 383 viticoltori, di cui 145 produttori, con l’ultima vendemmia che ha fruttato 34 mila ettolitri, generati da 1.118 di ettari di vigneti, spesso frazionati in unità di pochi ettari. A concludere questa fase dell’evento sono stati Gaetano Aprile (direttore generale Dell’ IRVOS -Istituto Regionale del Vino e dell’olio) e Biagio Fallico (professore a capo del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente – Di3A- dell’Università di Catania), che ha esposto l’iniziativa della borsa di studio, intitolata a Franchetti e nata in virtù della cooperazione con Contrade, destinata ai migliori progetti, in ambito vitivinicolo, degli universitari dell’ateneo catanese, relativamente al contesto etneo.
Il momento successivo ha visto come protagonista Attilio Scienza che è stato professore all’Università degli Studi di Milano, dove insegnava al corso di Miglioramento Genetico della Vite al DiSAA e Viticoltura di Territorio al Corso di laurea magistrale inter-ateneo nella sede di Asti. Scienza, che rappresenta un’eminenza del mondo enoico con oltre 380 tra pubblicazioni scientifiche e libri sulla vite ed il vino in carriera , ha dichiarato l’importanza della pluralità di tipologie di viti presenti sul vulcano, con un patrimonio policlonale che assicura varietà significative di vitigni e quindi di produzioni enoiche, affermando però che le menzioni aggiuntive che si vogliono apporre in etichetta a rappresentare le 133 contrade presenti sull’Etna, dovrebbero essere di numero inferiore, raggruppando le contrade con caratteristiche comuni, per evitare un’eccessiva e frammentata catalogazione.
Il prosieguo della prima giornata è stato imperniato su quattro significative masterclass. La prima si è svolta dalle ore 12.30, relativamente ai Rosati dell’annata 2020. A seguire: dalle 14.30 quella sui Bianchi dell’annata 2019, poi, dalle 16.30, quella incentrata sui Rossi dell’annata 2019 ed, in chiusura, dalle 18.30, quella sui Rossi dell’annata 2017, momenti che si sono giovati della perizia ed abilità enoica di Federico Latteri, preparato giornalista di “cronachedigusto” (autore assieme al su menzionato Carrera di interessantissime guide ai vini dell’Etna ) che ha condotto questi quattro momenti di approfondimento sul nettare di bacco etneo declinato in più sfumature.
Latteri , nel descrivere i rosati del vulcano, ha sottolineato come la palette cromatica di essi vada da color cipolla fino al cipria ed all’aranciato, pur mantenendosi, per le caratteristiche tipiche del nerello mascalese, in media delle sfumature “scariche”, nella pur diversità avvertibile, anche dal punto di visto gustativo ( con uno standard sempre elevato), nei dodici vini assaggiati, tra cui ricordiamo, per esemplificare, il vino di Feudo Vagliasindi di Corrado Vassallo (vino che svolge vinificazione ed affinamento in barrique con pregevoli risultati), di Travaglianti ( che ha trionfato al Sud Top Wine), di Theresa Eccher, di Tenute Foti Randazzese e di Tenute Bosco.
Per quanto attiene ai bianchi, Latteri, ha tenuto a rappresentare i quadranti su cui insiste la produzione etnea, con il versante Nord che si è aperto nel tempo alla produzione del bianco, quello Est, che ha il suo epicentro in Milo e che, soggetto a temperature più basse ed un livello di precipitazioni più elevato, si fregia della produzione dell’Etna Bianco Superiore, dando luogo a vini con acidità evidente ed una certa forza.
Il lato sud si suddivide in: sud-est (la zona di Trecastagni e Viagrande), costituendo un terreno che si affaccia sul golfo di Catania, con i classici conetti vulcanici di bassa altezza; sud-ovest, con terreni aventi palmiti molto antichi ed esposti al sole più a lungo e picchi d’altezza superiori. La zona propriamente detta ovest, nella sua parte media-inferiore si incardina attorno a Biancavilla e si segnala climaticamente per sbalzi di temperatura significativi e per un discreto livello pluviale, con i quattro versanti, come affermato da Latteri, che hanno regalato degli ottimi esponenti del vino etneo, di cui, segnaliamo, per citarne alcuni, tra i dodici degustati: il vino di Generazione Alessandro (della nuova tendenza di Alessandro di Campo Reale), di Altamora- Cusumano, di Quantico, di Cuore di Marchesa di Pietro Di Giovanni, Tornatore ed Ante, vino di grande eleganza e gusto di I Custodi delle Vigne dell’Etna di Mario Paoluzi.
La terza e quarta masterclass hanno avuto per protagonisti 28 prodotti enoici etnei rispettivamente delle annate 2019 (13 etichette) e 2017 (15, con qualche incursione, in quest’ultimo caso, in annate precedenti, come il 2015), volendo rappresentare nel primo momento d’approfondimento la ripresa dopo due annate difficili ossia quella rigida e piovosa del 2018 e quella cui essa aveva fatto seguito, ossi la secca e torrida del 2017. Se il 2019 ha evidenziato vini con colori abbastanza scarichi e fini e distinti, sul granata, perseguendo anche al sorso il binomio freschezza e tannini con risultati interessanti ( citiamo a livello illustrativo come brand Cornelissen, Passopisciaro-Vini Franchetti, Donna Fugata, Benanti e Monteleone), il 2017, anno come detto complesso per la produzione enoica etnea, ha ottenuto buone risposte soprattutto dai vigneti più antichi, riuscendo comunque , in generale a dare esiti buoni ( menzioniamo ad esempio: Terra Costantino, Tenute Orestiadi- La Gelsomina, Pietradolce, Alberelli di Giodo, Cantine Russo e Cottanera).
La giornata seguente è stata segnata dall’attesa presentazione dei vini en primeur ai giornalisti di settore, enologi, critici del vino e influencer e dai banchi d’assaggio, con ticket, per gli appassionati del vino e la giornata finale è stata dedicata agli operatori commerciali, enoteche, ho.re.ca., importatori, grossisti e agli ospiti delle case produttrici presenti.
L’ELENCO DELLE CANTINE PARTECIPANTI:
AITALA AL-CANTARA ALBERELLI DI GIODO
ALTA MORA CUSUMANO ANTICHI VINAI 1877 ANTICHI VINI DI SICILIA – LA VITE
AZIENDA AGRICOLA ANTONIO DI MAURO AZIENDA AGRICOLA IUPPA AZIENDA AGRICOLA RACITI
AZIENDA AGRICOLA SCIARA AZIENDA AGRICOLA SOFIA AZIENDA AGRICOLA VITA NOVA
AZIENDA ESPERANZA BAGLIO DI PIANETTO BENANTI BUSCEMI CALCAGNO
CAMPORE’ CANTINA MAUGERI CANTINE DI NESSUNO CANTINE NICOSIA CANTINE VALENTI
CANTINE RUSSO COTTANERA CURTAZ FEDERICO DE BARTOLI DESTRO
DONNAFUGATA ETNA BARRUS FAMIGLIA STATELLA FAVOLE SICILIANE FEDERICO GRAZIANI
FEUDO CAVALIERE FEUDO VAGLIASINDI FIFTH ESTATE FIRRIATO FRANK CORNELISSEN
GAMBINO VINI GENERAZIONE ALESSANDRO GIOVANNI ROSSO GIROLAMO RUSSO GIOVI
GRACI GULFI GUMINA I CUSTODI DELLE VIGNE DELL’ETNA LA CONTEA
LICCIARDELLO VINI MASSIMO LENTSCH MECORI MONTELEONE MONTEROSSO
MURGO NERI NUZZELLA PALMENTO CARRANCO PALMENTO COSTANZO
PASSOPISCIARO VINI FRANCHETTI PIETRADOLCE PLANETA PODERE DELL’ETNA SEGRETA
PRODUTTORI ETNA NORD QUANTICO SERAFICA TERRA DI OLIO E VINO
SRC STANZA TERRENA SPUCHES TASCA D’ALMERITA TENUTA BASTONACA
TENUTA BOCCAROSSA TENUTA DI AGLAEA TENUTA DI FESSINA TENUTA ENZA LA FAUCI
TENUTA FERRATA TENUTA FOTI RANDAZZESE TENUTA MANNINO DI PLACHI
TENUTE BOSCO TENUTE MOGANAZZI TENUTE ORESTIADI – LA GELSOMINA TERRA COSTANTINO
TERRAZZE DELL’ETNA THERESA ECCHER TORNATORE TORRE MORA TRAVAGLIANTI
VIGNAIOLI DELLE CONTRADE VIGNETI VECCHIO VINI CALI’ VINI EUDES ZUMBO