Palazzo Coveri. Nella mostra “40 anni di vino e arte” la collezione del raffinato Nittardi

FIRENZE – Debutta sul mercato la 40° annata del Chianti Classico Casanuova di Nittardi “Vigna Doghessa” che con la vendemmia 2020 si presenta al pubblico in sei raffinate etichette d’artista, più una settima appositamente scelta per il formato magnum.

Per celebrare la 40° annata, la famiglia produttrice Canali-Femfert ha indetto un concorso artistico internazionale dando la possibilità anche ad emergenti di vestire la vendemmia 2020. L’autorevole giuria del Premio Nittardi ha così individuato i sei artisti e le loro opere sono andate a creare una incredibile collezione nella collezione.  Gli artisti scelti sono: Chiara Mazzotti, Fausto Maria Franchi, Pengpeng Wang, Ulrike Seyboth, Olle Borg, Andreas Floudas-Zygouras. Inoltre la famiglia Canali-Femfert ha assegnato un settimo “premio d’onore” a Roberto Maria Lino, cui è stato affidato il compito di vestire il formato Magnum. Da notare che Andrea Floudas-Zygouras è un pittore in erba, di soli dodici anni.

L’intera produzione di Chianti Classico Casanuova di Nittardi “Vigna Doghessa” 2020 è stata suddivisa in circa 6000 casse, ciascuna con 6 bottiglie, una diversa dall’altra e tutte fasciate con la propria carta seta. 1000 sono le bottiglie formato Magnum prodotte. Il 40° anniversario di Nittardi vede tutte le opere raccolte nella Mostra “40 anni di vino e arte”, aperta dal 10 al 30 novembre 2022 a ingresso libero presso la Galleria Palazzo Coveri, Lungarno Guicciardini 19 a Firenze. 

Della tenuta Nittardi, nel comune di Castellina in Chianti, se ne parlava per un suo vino prodotto dai Monaci Benedettini, il Nectar Dei, sin dal dodicesimo secolo. Nel 1549 Michelangelo Buonarroti, durante uno dei suoi viaggi, ne rimase colpito al punto da acquistarla e porla sotto il controllo amministrativo di suo nipote Lionardo, pregandolo di produrre un vino “genuino” da regalare al Papa Giulio II. Nel 1981 la tenuta Nittardi fu acquistata da Peter Femfert, editore e gallerista d’arte di Francoforte, e da sua moglie Stefania Canali, storica dell’arte. Il figlio primogenito Léon, dopo viaggi di studio in giro per il mondo al fine di perfezionare il talento e la cura del “nettare degli dei”, dal 2013 gestisce l’azienda. Nel presentare la mostra alla stampa a Palazzo Coveri, Leon Femfert ha parlato con umiltà della differenza tra fare arte e produrre vino, assegnando alla prima attività un podio più alto. E tuttavia rimane aperto il dibattito se chi fa “un vino a regola d’arte”, più che mecenate non sia artista anch’esso, a buon diritto.

La giuria del Premio Nittardi era composta da Luigi Toninelli (Gallerista di Milano/Monte Carlo), Johannes Heisig (artista tedesco autore dell’opera dell’annata 2018), Amy Ernst (artista e nipote di Max Ernst), Anthony von Mandl (collezionista d’arte canadese e produttore di vino), Young Ho Kim (collezionista d’arte coreano), Gianna Martini Coveri (AD del Gruppo Coveri).

Nel corso degli anni gli artisti che hanno firmato le etichette Nittardi e le carta seta sono stati: Bruno Bruni (1981), Maurilio Minuzzi (1982), Karl Korab (1983), Simon Dittrich (1984), Miguel Berrocal (1985), Alfred Hrdlicka (1986), Paul Wunderlich (1987), Rudolf Hausner (1988), Friedensreich Hundertwasser (1989), Horst Janssen (1990), Valerio Adami (1991), Corneille (1992), A.R. Penck (1993), Eduardo Arroyo (1994), Raymond E. Waydelich (1995), Luigi Veronesi (1996), Igor Mitoraj (1997), Elvira Bach (1998), Emilio Tadini (1999), Sandra Brandeis Crawford (2000), Volker Stelzmann (2001), Giuliano Ghelli (2002), Robert Combas (2003), Klaus Zylla (2004), Yoko Ono (2005), Mimmo Paladino (2006), Tomi Ungerer (2007), Günter Grass (2008), Pierre Alechinsky (2009), Dario Fo (2010), Kim Tschang Yeul (2011), Karl Otto Goetz (2012), Alain Clément (2013), Hsiao Chin (2014), Joe Tilson (2015), Allen Jones (2016), Mikis Theodorakis (2017) Johannes Heisig (2018) e Fabrizio Plessi (2019).

Mostra “40 anni di vino e arte”, aperta fino al 30 novembre 2022 presso la Galleria Palazzo Coveri, Lungarno Guicciardini 19 a Firenze. Ingresso libero.

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