Poesia
Quando è l’ora del vespro, la notte si avvicina ogni cosa cade in un letargo senza sogni i colori sono tutti uguali e l’anima delle cose sembra chetarsi, si ode solo il frastuono del cuore il ticchettio dell’ansia e il silenzio del mondo.
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Tornare alla fame
dei mattini quando
ci si riconosceva
dai ricci scomposti
dalla pelle levigata
il mattino dei vent’anni.
Quando viso contro viso
i miei capelli...
si mischiavano ai tuoi
dove le mani prendevano
toccavano esigevano.
E’ la stessa fame
che non riconosce
le stesse mani timide
e vuole assaporare
ancora e ricominciare
a conoscere l’amore
con voglia di carezze.
Resisti al tuo compiuto
tempo ma non mancarmi
ora che ho più bisogno
dei perduti sorrisi...
della tenerezza
per far fronte alla paura.
Basta che tu dica qualcosa
ed è subito amore.
Mirella Narducci
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Altro...
Siamo io e te
in questo silenzio
che grava su di noi.
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La parola silenzio
ha le spine.
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Certi giorni
in una stanza del cuore
mi prende la paura.
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Nacqui l’ultimo
mese dell’anno.
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