L’occupazione sempre più giù. Senza lavoro il 35,9% dei giovani

ROMA – L’occupazione rotola, come il barattolo di una famosa canzone. Mese dopo mese va sempre più giù, un record negativo dopo l’altro. A marzo il tasso di disoccupazione, rilevato dall’Istat, è cresciuto di 0,2%   toccando il 9,8%, con una progressione, su base annua di 1,7 punti base.  Si tratta del  livello più alto da gennaio 2004.

I disoccupati  erano l’8,1% a febbraio 2011 e l’8,9% alla fine dello scorso anno per sfondare la quota del 9% a gennaio.  La disoccupazione giovanile (fra i 15 e 24 anni) a marzo è volata al 35,9%, in aumento di due punti percentuali su febbraio. Sempre scorrendo i dati Istat sempre più preoccupante il numero dei disoccupati pari a 2,506 milioni di persone con un aumento del 2,7% rispetto a febbraio (66mila unità), mentre su base annua si registra una crescita del 23,4% (476mila unità).  

Diminuiscono gli inattivi che passano fra coloro che cercando un lavoro. I dati resi noti dall’Istat, come sempre, sono per difetto perché non tengono conto dei cassa integrati che passeranno alla mobilità. Si può calcolare che la disoccupazione ha superato  l’’11%. Non vale perciò,, neppure come consolazione, il fatto che in Europa  il tasso dei senza lavoro sia del 10,9% in rialzo rispetto al 10,8% in febbraio, mentre un anno fa era al 9,9%. Secondo Eurostat è stato eguagliato il record storico dell’aprile 1997. Nell’Ue allargata a 27 i senza lavoro sono al 10,2%, come febbraio, ma nel 2011, a marzo, erano il 9,4%. In Italia siamo sopra questi numeri. Complessivamente nell’Eurozona, il mese scorso, c’erano 17,365 milioni di disoccupati che salgono a 24,772 milioni nell’intera Ue. Rispetto a febbraio il numero dei disoccupati è aumentato di 169 mila nella zona euro e 193mila persone nella intera Ue.

Passera. “Tutto come purtroppo si prevedeva”
A fronte di una situazione sempre più drammatica il ministro per lo Sviluppo economico,
Corrado Passera, non trova di meglio che dire: “Tutto sta andando come purtroppo si prevedeva. Si tratta dell’effetto combinato della recessione seguita a un decennio di crescita insufficiente e delle misure che abbiamo dovuto prendere per evitare lo scivolamento dei conti pubblici”.  “Non  ci possono ancora essere gli effetti delle misure strutturali per lo sviluppo, quindi dobbiamo continuare a tenere la barra al centro accelerando le riforme e assicurando le risorse”. Dove per “ barra al centro” significa rigore. Visto che nel programma immediato del governo lo sviluppo e la crescita non hanno spazio significa che  l’occupazione rotolerà ancora.
Una risposta immediata arriva dalla Cgil che ha promosso una giornata di lotta contro la precarietà per il 10 maggio, con manifestazioni  assemblee, presidi in tutta Italia.

I Giovani della Cgil. “Basta con le false promesse”
I Giovani della Confederazione di Corso dì’Italia attaccano duramente il governo:  “Basta con le false promesse. L’occupazione non si crea con la riforma del mercato del lavoro, nè tanto meno con i tagli alla spesa pubblica: sono urgenti misure specifiche per scongiurare la recessione. Chiediamo un piano di investimenti per l’occupazione giovanile che scommetta sui settori innovativi, sulla salvaguardia dell’ambiente e del territorio, sulle tante competenze dei giovani costretti a fuggire all’estero”. il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni  avverte che “si sta creando una miscela esplosiva nel Paese, tra aumento della disoccupazione, delle tasse, blocco degli investimenti pubblici e privati. Il governo dei professori non basta, occorre un patto sociale”.
 

Fassina:” Non funziona la linea economica imposta dai conservatori”
Dal Pd arriva un commento altrettanto duro. Il responsabile economia e lavoro, Stefano Fassina, membro della segreteria dei Democratici, afferma i dati resi noti sono l’ennesima conferma del circolo vizioso in atto nella nostra economia come nelle economie dell’area euro. Oramai, dovrebbe essere chiaro che la linea di politica economica imposta dai conservatori all’area euro non funziona”.  “Gli obiettivi sanciti per la finanza pubblica –prosegue-sono irrealistici in quanto incompatibili con lo sviluppo. Tentare di raggiungerli alimenta il circolo vizioso in atto: depressione economica, aggravamento della disoccupazione e aumento del debito pubblico”.

“Molto preoccupato si dice Jonathan Todd, portavoce del commissario all’Occupazione dell’Ue. “ i dati- sostiene- confermano “ l’urgenza di creare un mercato del lavoro più dinamico.” “Abbiamo bisogno di riforme nei Paesi membri. Bisogna prendere misure – dice-non solo per creare più posti di lavoro, ma anche posti di lavoro migliori e sostenibili”.  Come è noto per  “ mercato del lavoro più dinamico”, terni usati anche dal ministro Fornero, significa più flessibilità in uscita, leggesi attacco all’articolo 18. Non è da meno l’’ex ministro  Maurizio Sacconi il quale grida al lupo, dopo aver partecipato in prima persona. ministro del Lavoro, uomo di punta di Berlusconi, allo sfascio del Paese. “ La disoccupazione- afferma- ha raggiunto una dimensione che mette a rischio la coesione sociale”. Davvero l’impudenza non ha limiti. Dopo aver tentato con ogni mezzo di isolare la Cgil, non riuscendovi, sostenitore degli accordi separati  alla Marchionne, ora  scopre la coesione sociale.

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