Crisi profonda. Volano cassa integrazione e richieste di disoccupazione

ROMA – La crisi non allenta la morsa. Ogni mese gli indicatori economici, sia quelli diffusi da Istat, Inps, altri enti, sia quelli degli uffici studi di sindacati, associazioni, dicono che la situazione peggiora. E siamo ben lontani dal vedere la luce in fondo al tunnel, coma ama dire Mario Monti.

E’ proprio il contrario, tanto che organizzazioni come la Confcommercio , a fronte della drastica riduzione dei consumi agli anni parlano di un ritorno agli anni trenta e propongono la distribuzione gratuita di buoni pasto per tutti quei cittadini che non riescono ad arrivare alla fine del mese, i nuovi poveri.  I dati resi noti dall’Inps per quanto riguarda le ore di Cassa integrazione, le richieste di disoccupazione, l’analisi, sempre Inps, sugli effetti della cosiddetta riforma delle pensioni, mostrano un paese che va sempre più giù, con una recessione prolungata dalla quale non si vede via di uscita. Altro che luce alla fine del tunnel. C’è il buio,  e tanta disperazione da parte di milioni di persone.

Cantone (Spi).Penalizzate le fasce più deboli del Paese
Elena Lattuada, segretario confederale della Cgil a fronte dei dati sulla Cig del mese di luglio sottolinea che siamo in presenza ad “un binomio drammatico: Cassa integrazione che cresce in tutti i suoi istituti e aumento delle domande di disoccupazione, che segnala un livello di crisi nei settori produttivi giunto alle porte di un punto di non ritorno e di progressivo declino industriale del paese”.

Carla Cantone, segretario generale del sindacato dei pensionati Cgil,  sulla base della ricerca Inps, denuncia che “le donne sono sicuramente le più penalizzate dalla crisi. Ma ad essere penalizzate ormai sono tutte le fasce più deboli del paese ovvero i pensionati, i lavoratori che vengono espulsi dal mondo del lavoro e tutti quei giovani che ad oggi non hanno alcuna prospettiva occupazionale”.

I numeri della crisi parlano chiaro. A luglio le ore di CIG autorizzate sono state 115,7 milioni, in aumento del 21,3% rispetto a giugno (95,4 milioni di ore) e del 44,2% rispetto a luglio dello scorso anno (80,3 milioni di ore), mentre a giugno erano calate del 9,6% rispetto al mese precedente. Ad aumentare, fa sapere l’INPS, sono sia le ore di Cassa integrazione ordinaria (+11,6% su giugno e +71,6% sul 2011) sia quelle di CIG straordinaria (+19,6% su giugno e +36,2% sul 2011) e in deroga (+34,8% su giugno e +33,7% sul 2011). Per quanto riguarda invece le domande di disoccupazione, l’INPS ha registrato un aumento del 4,75% rispetto al giugno del 2011 per un totale di 92.217 domande.

Lattuada (Cgil) .La sola austerità fa precipitare il Paese

Si tratta di numeri , afferma Lattuada,, “ci dicono quanto le stesse riforme approntate dal governo rischino di essere pericolose per il corto circuito che determinano nel mercato del lavoro, tra taglio agli strumenti di sostegno e allungamento dell’età pensionabile. Ma soprattutto – prosegue  – ci segnalano come politiche di sola austerità stanno facendo precipitare il paese che ha invece urgente bisogno di crescita, da realizzare attraverso misure da adottare sul fronte fiscale, con interventi di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti e i pensionati, e su quello industriale, con l’adozione di strategie che mettano al centro le politiche industriali dirottando risorse pubbliche verso investimenti produttivi. Ma soprattutto – conclude la dirigente della Cgil- – in questi dati leggiamo la non più prorogabile necessità che il paese adotti un piano  straordinario per l’occupazione”.  E Carla Cantone rileva che insieme alla questione di genere, al prezzo che pagano le donne, ci sono  “i redditi da pensione,  così come quelli da lavoro, sono tra i più bassi in Europa ed è su questo complesso di problemi che bisogna intervenire. Sarebbe bene che il governo- afferma la segretaria generale dello Spi- modificasse nel profondo la propria politica di rigore e che i partiti nei loro programmi si ricordassero della condizione di tutti quelli che più di altri hanno pagato e continuano a pagare questa crisi. Governo e partiti devono pensare a come ridistribuire la ricchezza e a produrre finalmente lavoro”.

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