Legge stabilità. Cgia. Tassati pensionati al minimo e cassaintegrati

Le fasce sociali più deboli penalizzate da questo provvedimento sono pari a 8 milioni di persone, pari al 20% dei contribuenti italiani

VENEZIA – L’effetto combinato “meno Irpef più Iva” penalizzerà le persone in gravi difficoltà economiche: i pensionati al minimo, i titolari di assegno sociale e i cassaintegrati, ad esempio, subiranno l’aumento dell’Iva ma nessun beneficio dalla riduzione delle aliquote Irpef. A regime, questi aumenti potranno raggiungere i 75 euro all’anno. Avverrà ciò, perché gran parte di queste categorie di contribuenti rientrano nella cosiddetta “no tax area”. Ovvero, nell’area in cui non si pagano le imposte sui redditi.

La CGIA ritorna sugli effetti economici prodotti dalla Legge di stabilità che purtroppo penalizzeranno le fasce sociali più deboli: circa 8 milioni di persone, pari al 20% circa del totale dei contribuenti italiani.

“Sono certo – commenta Giuseppe Bortolussi della CGIA di Mestre – che in sede di conversione del disegno di legge questa svista sarà eliminata. In una fase di crisi così profonda non si possono certo penalizzare  i pensionati al minimo, i disoccupati o i cassaintegrati che, nella stragrande maggioranza dei casi, rientrano nell’area di esenzione fiscale e quindi non potranno godere della diminuzione delle aliquote dell’Irpef prevista dalla legge di stabilità”.

I risultati emersi dall’elaborazione della CGIA sono “impietosi”:

·        PENSIONATO AL MINIMO DI 66 ANNI CON UN REDDITO ANNUO DI 7.321 EURO
Se manterrà gli stessi consumi del 2012, nel 2013 si ritroverà a pagare 22,75 euro in più di Iva, mentre nel 2014 l’aumento salirà a 45,50 euro.

·        PENSIONATO TITOLARE DI ASSEGNO SOCIALE CON UN REDDITO ANNUO DI 5.577 EURO
Se manterrà  gli stessi consumi del 2012, nel 2013 pagherà 16,2 euro in più e nel 2013 subirà un aggravio di 32,4 euro

·        CASSAINTERGRATO CON MOGLIE ED UN FIGLIO A CARICO CON UNA INDENNITA’ DI  CIRCA 900 EURO AL MESE
 Se questo nucleo familiare terrà  gli stessi consumi del 2012, nel 2013 l’aggravio dovuto all’aumento dell’Iva sarà di 35 euro, mentre nel 2014 il maggior carico fiscale sarà di 71 euro.

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