Dopo il “sì” Mirafiori attende un miliardo di investimenti Fiat

TORINO – Dalla Topolino al primo suv dell’Alfa Romeo. Lo stabilimento Mirafiori di Torino, inaugurato da Mussolini nel ’39, dopo la firma dell’accordo tra sindacati e Fiat e il sì all’intesa dei lavoratori si prepara ora a una nuova sfida: rilanciare nel mondo i prodotti del Lingotto, e del marchio Alfa Romeo in particolare. Per farlo la Fiat metterà sul tavolo investimenti per un miliardo di euro, stando alle parole dell’ad del Lingotto Sergio Marchionne.

Più della metà delle 280mila vetture che lì saranno prodotte ogni anno dalla seconda metà del 2012, sarà destinato ai mercati extra europei, agli Stati Uniti in particolare. In settant’anni, sulle sue linee di montaggio sono stati assemblati modelli che hanno fatto la storia della Fiat come la 600 e la 500 (negli Anni ’50), e la Panda (1980), senza dimenticare la 1100, la 850, la ‘piccola’ 126, la Ritmo, la Uno (prodotta in 8 milioni di esemplari nel mondo) e la Thesis, berlina della Lancia. Mirafiori è il più grande insediamento industriale del Paese con i suoi due milioni di metri quadri di superficie. Nel dopoguerra impiegava 100.000 persone, oggi circa 5.500 solo nel reparto carrozzeria. Un numero che potrebbe crescere, come disse lo stesso Marchionne nel novembre scorso nel presentare il piano di sviluppo ai sindacati. A partire dal terzo-quarto trimestre del 2012 le linee di montaggio saranno dedicate alla costruzione di auto e Suv di classe superiore, sia per il marchio Jeep sia per l’Alfa Romeo. Secondo il programma dell’azienda la produzione per il 2010 sarà di 120mila vetture e per gli anni successivi salirà fino a 250-280mila.

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