IDI. Lavoratori sul tetto da tredici giorni hanno cominciato sciopero della fame

ROMA – Continua la protesta dei lavoratori dell’Idi di Roma da 13 giorni sul tetto per il mancato pagamento dello stipendio da quattro mesi. Dalla mezzanotte di ieri hanno cominciato anche lo sciopero della fame. 

“Proseguiremo quest’altra forma di protesta fino a quando non ci verranno accreditati gli stipendi sui nostri conti. Un’equipe di medici e infermieri ci verrà a controllare ogni 12 ore. Oggi è il tredicesimo giorno che siamo sul tetto”. Lo afferma Emanuele, uno dei sei lavoratori che dal 15 novembre protesta sul tetto dell’Idi. “Ieri sono venuti Bersani, Ignazio Marino e Zingaretti a trovarci – prosegue Emanuele -. Questa mattina il sindaco Alemanno che si è fermato a parlare con i nostri colleghi in assemblea e al telefono con noi. Noi gli abbiamo detto che, in quanto primo cittadino, è il garante della salute dei cittadini di Roma e deve far sì che questa vicenda si sblocchi. Se non riescono in tempi brevi a pagarci gli stipendi abbiamo chiesto ad Alemanno almeno di procrastinare il pagamento dell’Imu, perché non percependo stipendi da quattro mesi non abbiamo soldi nemmeno per comprare il latte. Lui ci ha risposto che porterà questa richiesta in consiglio comunale, che è solidale con noi”.

Se non avremo risposte entro una settimana tornerò ad indossare la fascia tricolore e scenderò in piazza con i lavoratori per difenderne i diritti”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, durante un’assemblea organizzata all’interno dell’Idi con i lavoratori verso i quali Alemanno ha preso l’impegno di parlare con il ministro della Salute Renato Balduzzi. “Farò di tutto per mantenere il mio impegno – ha aggiunto – ed ho voluto esprimere la mia solidarietà ai lavoratori dell’Idi oltre al mio apprezzamento per come stanno conducendo la loro lotta: non hanno mai interrotto il servizio assicurando le prestazioni. E’ un centro di eccellenza, ce la faremo, l’Idi non chiuderà”

Mentre Pierluigi Bersani, incontrando i lavoratori ha dichiarato: “Chi ha imbrogliato, se ha imbrogliato, deve andare in galera”. “La vostra situazione è drammatica si deve alzare il tono perché il paese ne prenda atto” aggiunge Bersani, che poco dopo telefona al commissario straordinario del Ssn, Enrico Bondi. “Bisogna arrivare assolutamente ad un primo sblocco di fondi – prosegue – di questioni fallimentari ne ho viste tante ma è incredibile che lavorando e producendo non si paghino gli stipendi”. Per il segretario del Pd, è necessario intervenire sui “meccanismi che non consentono la trasparenza del sistema sanitario”

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