Ilva. Crolla ponteggio. Un morto, 8 indagati per omicidio colposo

E’ crollato questa mattina alle 5.00 un ponteggio all’Ilva di Taranto presso una cokeria. Un operaio è morto e un altro è rimasto ferito grave, ma non sarebbe in pericolo di vita. 

La vittima, Ciro Moccia, aveva 42 anni. Il ferito, in gravi condizioni, è Antonio Liti della ditta MIR. I due operai, secondo quanto riferisce la Fim Cisl, sono caduti dal piano di carico della batteria n.9, dove stavano effettuando una manutenzione.

La Fim Cisl chiede che si accertino subito le responsabilità di quanto accaduto e proporrà a Fiom e Uilm un’iniziativa di 24 ore di sciopero.«Dopo alcuni anni in cui non si verificavano incidenti mortali, tre morti nel giro di pochi mesi sono fatti gravi e inaccettabili», afferma Marco Bentivogli, segretario nazionale Fim Cisl. «Il lavoro deve essere salubre e sicuro», osserva Bentivogli.

Presidente e direttore dello stabilimento hanno espresso “la loro vicinanza ai parenti. In segno di cordoglio sono state sospese tutte le attività” dell’imnpianto.

Per  Rosario Rappa, segretario nazionale della Fiom-Cgil responsabile per la Siderurgia l’episodio è: “inconcepibile e inaccettabile. Rispetto al gravissimo incidente – aggiunge Rappa –  che si è verificato oggi all’Ilva di Taranto, e che ha causato la morte di un operaio e il ferimento di un altro, esprimiamo innanzitutto la nostra massima solidarietà alle famiglie dei lavoratori coinvolti e gli auguri al ferito per una completa guarigione.”

“In secondo luogo, esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per ciò che la dinamica dell’incidente può forse rivelare rispetto a quanto sta accadendo nello stabilimento tarantino. E’, infatti, evidente che è incomprensibile come sia potuto accadere che in uno stabilimento tecnologicamente avanzato, come l’Ilva di Taranto, sia potuta improvvisamente crollare al suolo una passerella posta a 15 metri di altezza. Non vorremmo che, in conseguenza della complessa situazione in cui versa l’Azienda, venisse praticata una politica di risparmio tale da coinvolgere anche manutenzione e sicurezza.”

“Sta adesso all’Autorità giudiziaria stabilire le responsabilità dell’accaduto. Nel ribadire, quindi, piena fiducia nell’operato della Magistratura, dichiariamo già da oggi che in un procedimento giudiziario volto ad appurare le responsabilità di questo inaccettabile e inconcepibile incidente sul lavoro, la Fiom si costituirà parte civile.”

 

L’ ILVA di Taranto la fabbrica dove si muore . Si muore di cancro perché l’aria uccide piano piano come un lento, subdolo, veleno. Ma si muore anche di lavoro.
All’ILVA di Taranto la fabbrica dove si è costretti a decidere tra la salute o la paga, si cominciano anche a contare le morti sul lavoro.
Il 28 novembre aveva perso la vita, il gruista Francesco Zaccaria in servizio nell’area portuale dell’Ilva a causa di un tornado abbattutosi sullo stabilimento, a pochi giorni dalla morte di Claudio Marsella rimasto schiacciato durante le operazioni di aggancio di un carro ferroviario, incidente che aveva suscitato proteste ed indignazioni dell’intero stabilimento, con numerosi giorni di sciopero ad oltranza.
Oggi a perdere la vita nella fabbrica di Taranto è Ciro Moccia, 42 anni, è morto, questa mattina alle 5.00  per il crollo di un ponteggio presso una cokeria, con lui un altro operaio è rimasto gravemente ferito, si chiama Antonio Liti della ditta MIR. I due operai, secondo quanto riferisce la Fim Cisl, sono caduti dal piano di carico della batteria n.9, dove stavano effettuando una manutenzione.
La Fim Cisl chiede che si accertino subito le responsabilità di quanto accaduto e proporrà a Fiom e Uilm un’iniziativa di 24 ore di sciopero.«Dopo alcuni anni in cui non si verificavano incidenti mortali, tre morti nel giro di pochi mesi sono fatti gravi e inaccettabili», afferma Marco Bentivogli, segretario nazionale Fim Cisl. «Il lavoro deve essere salubre e sicuro», osserva Bentivogli.
Intanto l’USB che da mesi sostiene la mobilitazione dei lavoratori, ha immediatamente dichiarato lo sciopero di tutti i lavoratori per 24 ore e in questi minuti i suoi rappresentanti sono impegnati nel sito produttivo per parlare con gli operai e per dare indicazioni sullo sciopero.

“Questa mattina un altro morto e un ferito grave all’ILVA di Taranto. Altre vittime del profitto a tutti i costi, dell’illegalita’ e dell’ipocrisia- dichiara l’organizzazione sindacale in una nota-
i lavoratori sono stanchi di dover subire da una parte le illegalità derivanti da una proprietà ormai non più credibile e dall’altra la “guerra” continua che produce morti sul lavoro e morti da lavoro-prosegue l’organizzazione sindacale.
Si registrano anche inaccettabili e illegali atteggiamenti di un caporeparto dell’acciaieria che vorrebbe impedire lo sciopero e che, nel caso continuasse nel suo comportamento illegittimo ed antisindacale, sarà’ denunciato alla magistratura ed alle forze di polizia.

8 indagati per omicidio colposo

Nel frattempo la procura di Taranto ha iscritto stasera nel registro degli indagati otto persone per l’incidente mortale sul lavoro accaduto stamattina all’Ilva di Taranto. L’ipotesi di reato è omicidio colposo e fra gli indagati figura il direttore dello stabilimento siderurgico di Taranto, Antonio Lupoli, che ha assunto l’incarico da pochi giorni. Stamattina il procuratore capo della Repubblica, Franco Sebastio, aveva effettuato un sopralluogo nell’area dell’incidente, la batteria nove delle cokerie.

Si tratta peraltro di un impianto che da fine luglio, insieme a tutto gli altri dell’area a caldo, è sotto sequestro della magistratura per disastro ambientale. E anche se l’Ilva, ai primi di dicembre,è stata reimmessa nel possesso degli impianti sulla base del decreto del governo poi convertito in legge, il sequestro comunque rimane. Il procuratore, nel sopralluogo, ha raccolto una serie di elementi conoscitivi e non appena le condizioni lo consentiranno, si procederà ad ascoltare l’altro operaio rimasto ferito, Antonio Liddi, di 46 anni, dipendente di un’impresa dell’appalto, che era insieme a Moccia. Liddi è in ospedale per i traumi riportati ma non corre pericolo di vita. I finerali di Moccia si svolgeranno domani pomeriggio a Taranto, dove l’operaio,nato a Portici, viveva con la famiglia. Il sindaco di Taranto, Ezio Stefano, ha proclamato per domani il lutto cittadino.

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