Cgil. Restituire subito il prelievo fiscale ingiustificato

ROMA -La Cgil   rilanciare la necessità di una riforma fiscale  e di interventi immediati che possono essere  decisi dall’attuale governo. Una riforma che abbia le caratteristiche di equità e di redistribuzione della tassazione, capace di evitare che il prelievo sia centrato soprattutto sul lavoro dipendente e sulle pensioni.

La proposta del sindacati di Corso d’Italia  prevede due diversi ordini di intervento. Il primo, frutto della combinazione di due azioni-  punta a ripristinare la norma sul fiscal drag, in vigore fino al 1985, per rendere inefficace l’effetto perverso dell’inflazione sul prelievo fiscale; insieme a quella norma che garantisce l’invarianza tra prelievo nazionale e prelievo locale. Interventi “ordinari” nella piena manovrabilità del governo ancora in carica. Il secondo intervento, da adottare nei prossimi mesi, prevede una restituzione in busta paga del prelievo che c’è stato in questi anni. Una misura, che ripropone la proposta fatta dalla Cgil qualche mese fa circa la detassazione della tredicesima, per calmierare gli effetti combinati e perversi delle distorsioni fiscali sui redditi da lavoro e da pensione. L’urgenza di interventi di riforma, nel vero senso della parola e cioè che crei migliori condizioni per  i lavoratori, i pensionati  è dimostrata dallo elaborazione del Cer ( Centro ricerche europee) e Ires, l’Istituto di ricerche economiche della Confederazione. Uno studio  dal titolo “ La dinamica salariale fra inflazione,federalismo e fiscal drag” che prende in esame l’incidenza del fisco sui salari nei periodo che va dal 2001 al 2013 consente di tirare puntuali conclusioni e di indicare i punti essenziali della riforma fiscale, a partire da subito, da interventi immediati come è stato sostenuto nel corso della presentazione dello studio ,presente Susanna Camusso, segretario generale della Cgil. I numeri, come sempre, parlano chiaro ed indicano la direzione verso cui muoversi. Si  esamina l’andamento  dei salari a partire dall’inizio degli anni duemila, passando sotto la lente di ingrandimento l’incidenza del prelievo, alla luce soprattutto della progressiva crescita delle addizionali Irpef e del fiscal drag (ovvero l’aumento del prelievo sul reddito alla luce di una crescente inflazione e della progressività del prelievo). Nell’analisi Cer-Ires risalta soprattutto l’andamento dei salari nel corso degli ultimi sei anni, ovvero tra il 2007 e il 2013, dove il fiscal drag e l’aumento delle addizionali Irpef hanno determinato a carico dei salari un aggravio di tasse annuo di circa 500 euro per i single (pari a +1,9%) e di oltre 600 euro per i coniugati (+2,3%). 

Sempre a proposito del  fiscal drag  di sottolinea che “ ha riempito le casse dello stato: a fine 2013 il “prelievo ingiustificato” sui redditi supererà i dieci miliardi di euro.  Nel periodo seguito all’ultimo intervento organico sulla struttura dell’Irpef (2007), si è accumulato “un maggior prelievo ingiustificato” che alla fine del 2012 ha quasi toccato gli otto miliardi e che a fine 2013 si collocherà oltre i dieci. Fra il 2007 e il 2013-prosegue l’analisi- la combinazione fra inflazione e progressività dell’imposta risulta la prima causa di aumento del gettito Irpef, con ricadute annuali che in alcuni casi (2009 e 2010) hanno sfiorato i due miliardi e che nel 2013 finiranno per superarli.”

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