Alitalia. Una causa pilota rimette al centro i diritti

ROMA – Alitalia, oltre 8000 i dipendenti licenziati nel 2008 dopo il fallimento della compagnia, finalmente dopo quattro anni una causa pilota vinta, al tribunale di Civitavecchia, da tre lavoratori iscritti all’USB, rimette al centro i diritti e apre una speranza per il futuro.

“Dopo oltre quattro anni dal fallimento dell’ex compagnia di Bandiera “precipitata” con un bilancio pesantissimo di perdite di posti di lavoro, finalmente si può tornare a parlare di diritti Il reintegro dei 3 lavoratori costituisce un evento spartiacque – afferma Andrea Cavola esecutivo nazionale USB T.A. – che rappresenta un’iniezione di fiducia per chi ha perso il lavoro.
In questi quattro anni gli ex dipendenti della vecchia Alitalia non si sono mai arresi e hanno tentato in tutti i modi, con presidi alle istituzioni e mobilitazioni, di affermare come l’operazione Alitalia abbia rappresentato una manovra studiata a tavolino che, a vantaggio di un gruppo di “capitani coraggiosi” ha scaricato i debiti sulla collettività e lasciato a terra migliaia di persone senza lavoro e senza diritti. L’ultima mobilitazione si è svolta il 14 febbraio a Fiumicino contro la cessione di attività data alla compagnia Carpatair, a fronte di oltre 4000 lavoratori ancora fuori dall’azienda.
Siamo davanti ad una sentenza pilota che conferma quello che abbiamo sempre sostenuto, e cioè che Alitalia non rispettò gli accordi presi a palazzo Chigi riguardo le riassunzioni-prosegue il dirigente sindacale USB -da effettuare nel bacino dei cassintegrati sulla base di una graduatoria chiara, che concordammo nelle trattative al ministero del Lavoro e non, come avviene ora, privilegiando chiamate, tra l’altro, di lavoratori precari, con contratti a termine” Gli accordi, infatti, prevedevano la riassunzione di personale secondo dei criteri, fra cui l’anzianità, che non sono stati poi rispettati dalla nuova azienda Alitalia CAI, per le asunzioni.
Nei prossimi giorni il tribunale di Civitavecchia dovrà esprimersi su un’altra trentina di cause, tutte seguite dallo studio Legale che per conto dell’ USB ha fornito assistenza ai dipendenti Alitalia. Siamo fiduciosi che la giustizia farà il suo corso” conclude Cavola.

Intanto la stessa organizzazione sindacale ha già comunicato di volersi costituire nel processo che vede imputati gli ex amministratori delegati di Alitalia Francesco Mengozzi e Giancarlo Cimoli, insieme ed altri  cinque alti dirigenti della compagnia, a cui sono contestati i reati di bancarotta per distrazione e dissipazione per gli anni fra il 2001 e il 2007.

“L’USB, protagonista di fortissime lotte contro l’operato di quei manager, ritiene che i capisaldi del rinvio a giudizio siano incentrati sugli stessi temi su cui si è diretta la sua azione sindacale, azione per cui dal 2005 venne privata delle agibilità sindacali in Alitalia- spiega l’ organizzazione – ci auguriamo, che l’azione giudiziaria contribuisca a ristabilire la verità storica sul fallimento di Alitalia, di cui sono stati ingiustamente colpevolizzati i lavoratori”.

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