Fiom. Governo e Regione Lazio convochino la Fiat. La Cassazione boccia Marchionne

ROMA – La Fiom Cgil del Lazio e di Frosinone a fronte delle gravi affermazioni da parte dell’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne per quanto riguarda il futuro del gruppo in relazione in particolare alla produzione dell’Alfa Romeo, ha  chiesto al Presidente della Regione Lazio di convocare con urgenza la Fiat e tutti i sindacati per chiarire le prospettive dello stabilimento di Cassino.

Intanto arriva per Marchionne una nuova bocciatura. La Corte di Cassazione  ha infatti respinto il ricorso della Fiat contro la decisione della Corte di Appello di Potenza che, nel 2012, reintegrò tre operai della Sata di Melfi  che erano stati  licenziati  con l’accusa di aver  bloccato un carrello  nel corso di uno sciopero notturno impedendo così  il trasferimento di materiali a chi non  partecipava alla astensione dal lavoro.

Marchionne  nel suo intervento aveva detto che in Italia un imprenditore non era in grado di lavorare e  che la sentenza della Corte costituzionale in relazione alla rappresentanza  sindacale   prevedendo  ritorno in fabbrica della Fiom che in questui anni è stata discriminata in tutti gli stabilimenti , provocava incertezze e confusioni. Affermazioni, confutate anche dal ministro Giovannini, che rappresentano una vera e propria minaccia  per le fabbriche e la produzione del gruppo in Italia, a partire, appunto dallo stabilimento di Cassino.
Affermare che le Alfa possono essere prodotte ovunque nel mondo- afferma il comunicato della Fiom -significa porre gravi interrogativi per lo stabilimento Fiat di Cassino dove oggi si produce la Giulietta.Basta con queste affermazioni che pongono in discussione l’occupazione di migliaia di lavoratori della Fiat e dell’indotto.” Poi un pressante invito al governo perché convochi un tavolo di confronto con la Fiat e tutti i sindacati per avere chiarezza sugli investimenti, i modelli da produrre e dove produrli.”
Il sindacato della Cgil si rivolge non solo all’esecutivo per la dimensione nazionale che hanno i problemi della Fiat ma anche alle istituzioni locali e della Regione Lazio che devono assumere un ruolo diverso su questa delicata partita”. Il giorno – affermano la Fiom del Lazio e di Frosinonel è stato firmato un accordo di proroga della Cigs per l’Unità Sottogruppi Lastratura dello Stabilimento di Cassino, con l’esclusione dal tavolo della Fiom Cgil.Ma in questo incontro, nei 35 minuti della sua durata,  qualcuno ha chiesto un piano industriale? E la Regione Lazio ha chiesto qualcosa o si è limitata a fare il notaio di un accordo già scritto dalla Fiat? Interrogativi che hanno bisogno di una risposta urgente.

Landini: in fabbrica è entrata anche la giustizia

 La nuova bocciatura per Marchionne da parte della Cassazione  è la prova provata che il manager del Lingotto quando parla di “ impossibilità” di lavorare in Italia si riferisce ad una sua “ visione “ dei rapporti sindacali, lui detta i sindacati eseguono, i lavoratori vengono colpiti  nella<loro dignità e nei loro diritti, garantiti dalla Costituzione.

   La  Suprema Corte  infatti ha dato un nuovo dispiacere a Marchionne ed  ha respinto il ricorso della Fiat contro la decisione della Corte di Appello di Potenza che, nel 2012, reintegrò tre operai della Sata di Melfi licenziati  durante uno sciopero con motivazioni pretestuose, avrebbero  impèedito agli altri operai di lavorare.

La notizia è stata  data  dall’avvocato della Fiom, Lina Grosso, e dal segretario regionale del sindacato, Emanuele De Nicola. Giovanni Barozzino, dal febbraio scorso senatore di Sel, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli furono licenziati nel 2010.  Il ricorso della Fiom venne  accolto ma la Fiat non fece rientrare in fabbrica i tre operai. Un anno dopo, un altro giudice accolse il ricorso della Fiat . Scattò il licenziamento, poi di nuovo revocato dalla Corte di Appello.
 
 “Oltre alla Costituzione in fabbrica è entrata anche la giustizia e sarebbe un atto di saggezza, per ricostruire un clima di relazione industriali serie, abbandonare ogni discriminazione contro la Fiom”, ha detto il  segretario generale della  Fiom, Maurizio Landini.  “La Cassazione ha confermato l’attività antisindacale della Fiat contro i 3 lavoratori”, ha scritto su  twitter il deputato di Sel ed ex sindacalista Fiom Giorgio Airaudo.

Condividi sui social

Articoli correlati