Cala il reddito delle famiglie, ma i dati sono ancora sottostimati

ROMA –Nel 2012 il reddito disponibile delle famiglie in valori correnti «diminuisce, rispetto all’anno precedente, in tutte le regioni italiane. E’ quanto annunciato oggi dall’Istat in una nota in cui si evidenziano le variazioni regione per regione. 

 

Per quanto allarmanti, giudichiamo addirittura ottimisti i dati sul reddito disponibile delle famiglie nel 2012 diffusi oggi dall’Istat. Secondo l’Istituto nazionale di statistica il calo medio sarebbe del -1,9%, secondo invece le rilevazioni dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori è stato del -3,6%. Una contrazione che ha trascinato in ribasso anche i consumi: -4,7% nel 2012, -3,4% nel 2013 e si prevede nel 2014 un’ulteriore frenata del -1,1%. Un andamento drammatico, che lascia percepire chiaramente la situazione di grave difficoltà vissuta dalle famiglie. A risentire di tale tendenza è l’intera economia, che da anni deve fare i conti con una forte contrazione della domanda di mercato, che porta, come purtroppo rileviamo da anni, all’aumento di fallimenti, disoccupazione e cassa integrazione.

È ora che il Governo intervenga con decisione, avviando una strategia di crescita necessaria a lasciarsi veramente “alle spalle” la crisi, che ad oggi sembra tutt’altro che superata.” In tal senso è fondamentale avviare un serio piano di rilancio dell’occupazione, nonché con una ripresa della domanda di mercato, attraverso una detassazione a favore delle famiglie a reddito fisso.

Le risorse per realizzare tali operazioni dovranno essere ricercate attraverso una intransigente lotta a sprechi e privilegi, ridefinendo limiti e compensi dei manager pubblici, potenziando la lotta all’evasione fiscale anche attraverso i promessi accordi internazionali.

Ogni centesimo di quanto ricavato attraverso tali misure dovrà essere destinato al rilancio dell’economia, a partire dal potere di acquisto delle famiglie: se quest’ultimo non conoscerà una ripresa i dati economici nel 2014 non potranno che segnare nuovi record negativi. 

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