Io scado nel 2015. Parlano i lavoratori esodati Alitalia caduti nell’ oblio

ROMA – Abbiamo scritto più volte sui danni creati e ancora irrisolti provocati dalla vendita di Alitalia a Cai con il benestare di governo e sindacati. Migliaia di dipendenti parcheggiati a spese dello Stato per sette anni tra cassaintegrazione prima e mobilità dopo. Tante promesse di riassunzione e poi il nulla. Ora, con Etihad gli stessi schemi del passato sembrano ripetersi. Sono gli stessi lavoratori, o meglio ex lavoratori, a denunciarlo con forza.

“A noi sembra che s’intenda replicare schemi del passato, gli stessi che hanno generato disastri a tutti noi -purtroppo- molto ben conosciuti. L’obiettivo è lasciare fuori dalla porta qualsiasi riferimento al problema dei mobilitati ex Alitalia che non maturano alcun requisito pensionistico e, soprattutto, del contenzioso in atto. La notizia di selezioni di Etihad a Roma il prossimo 26 maggio, anche se sono fatte in tutto il mondo e rivolte al fabbisogno della Compagnia di Abu Dhabi e non di Alitalia, continuano a dare un segnale completamente sbagliato e opposto alla situazione di questo settore nel Paese”.

“Fin dall’inizio – fanno sapere in una nota gli esodati – di questa orribile storia abbiamo denunciato come non sia stato fatto neanche il “minimo” da parte di chi aveva il potere -e il dovere-di farlo per dare risposte e soluzioni a un problema così complicato, preferendo la logica del parcheggio a spese dei contribuenti invece di investire la metà dei soldi spesi per reinserirci al lavoro.  Noi non abbiamo nessuna intenzione di coltivare illusioni, ma in un passaggio storico che vede coinvolti il governo in prima persona, i massimi livelli sindacali e una dirigenza tanto arrogante 5 anni fa quanto incapace alla luce dei disastrosi risultati, ci sembra un’idiozia non riproporre con la massima forza e determinazione il nostro problema che riguarda ancora centinaia di persone”.

Insomma è inutile nascondere che queste persone, sono state davvero dimenticate e ora tutto il dibattito è centrato sulla possibile alleanza con la compagnia emiratina. Ma di loro non si paro, dei lavoratori rimasti a casa dal 2008, non si pronuncia una sola parola.

“Abbiamo convocato assemblee per il personale Alitalia la mattina e il pomeriggio del 21 maggio prossimo presso la sala mensa e una pubblica aperta alle forze istituzionali e politiche presso l’hotel Golden Tulip alle 17.30 del giorno 22 maggio, proprio sul tema occupazione e sviluppo nell’aeroporto compresi vettori e indotto”.

Inoltre i lavoratori fanno sapere: “ La prossima settimana, ci sarà un presidio davanti al ministero dei trasporti in preparazione dello sciopero del 30 maggio, che interesserà tutto il settore del trasporto aereo e in concomitanza con quello di USB nel trasporto pubblico locale”.

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