Industria, produzione cresce. Consumi stabili. Il Pil diminuisce ancora

ROMA – A essere ottimisti la serie di dati in contrasto che arrivano oggi potrebbero segnalare che l’economia italiana è finalmente arrivata in fondo alla discesa che percorre da anni.

L’Istat infatti ci informa che il Pil continua a scendere, ma di poco, nel primo trimestre 2014 è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% su base annua e contestualmente che la produzione industriale sembra intenzionata a fermare la caduta con un aumento dello 0,7% su marzo e una crescita dell’1,6% su base annua. I consumi delle famiglie invece sembrano essersi stabilizzati, seppur su un livello decisamente basso.

Anche l’Ocse è ottimista e annuncia che l’Italia è l’unico Paese del G7 a far registrare un’accelerazione della crescita secondo il superindice dell’Ocse. Pessimista invece Standard & Poor’s  secondo cui il debito pubblico e privato dei soliti paesi europei,  Italia, Grecia, Portogallo, Spagna, Irlanda e Slovenia, è mediamente raddoppiato nel periodo 2006-2013.  Per il nostro Paese è andata quasi di lusso, +71,6%, l’incremento più basso dopo la Slovenia ma la necessità di ridurlo “potrebbe bloccare la ripresa per anni”.

Istat. Rimbalzino della produzione industriale

Secondo l’Istat nel mese di aprile 2014 l’indice della produzione industriale è aumentato dello 0,7% rispetto a marzo. Nella media del trimestre febbraio-aprile l’indice è però ancora negativo, meno 0,1% rispetto al trimestre precedente. Rispetto all’anno precedente l’indice corretto per gli effetti di calendario, è aumentato in aprile 2014 dell’1,6%. Nella media dei primi quattro mesi dell’anno la  produzione è aumentata dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.  Per quanto riguarda i settori di attività economica, ad aprile 2014 i comparti che registrano la maggiore  crescita tendenziale sono quelli della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+7,1%), delle industrie alimentari, bevande e tabacco (+5,8%) e della fabbricazione di mezzi di trasporto (+3,4%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-8,1%), della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-6,7%) e della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-4,9%).

Prodotto interno lordo ancora giù.  Positiva solo l’agricoltura

Secondo i dati Istat nel primo trimestre del 2014 il prodotto interno lordo (PIL), è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% rispetto al primo trimestre del 2013, confermando la stima  preliminare diffusa il 15 maggio 2014. La variazione acquisita per il 2014, ovvero il dato annuale che otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell’anno, è pari a meno 0,2%.  Differenziato l’andamento degli aggregati con un incremento dello 0,1% dei consumi finali nazionali e un calo dell’1,1% degli investimenti fissi lordi. Le esportazioni e le importazioni sono aumentate, rispettivamente, dello 0,8% e dello 0,3%. 

Il calo rispetto al mese precedente del PIL è la sintesi di un incremento del valore aggiunto nel settore dell’agricoltura (2,2%), di un andamento negativo nell’industria (-0,4%) e di una variazione nulla nel comparto dei servizi. Rispetto invece all’anno precedente il valore aggiunto è aumentato dello 0,2% nell’agricoltura, mentre ha registrato variazioni negative in tutti gli altri comparti dell’economia (-0,5% nell’industria in senso stretto, -1,7% nelle costruzioni e -0,2% nei servizi).

Spese della famiglie, variazione nulla

  Rispetto al trimestre precedente, la spesa delle famiglie sul territorio nazionale ha registrato una variazione nulla: in particolare gli acquisti di beni durevoli sono aumentati dello 0,9%, mentre gli acquisti di beni non durevoli e di servizi hanno registrato cali dello 0,5% e dello 0,1%, rispettivamente. Rispetto all’anno precedente, l’aggregato ha registrato una diminuzione dello 0,5%, con una flessione dell’1,5% degli acquisti di beni non durevoli e una variazione nulla degli acquisti di beni durevoli e di servizi.  

Ocse. Italia unico Paese con il superindice in crescita

Secondo i dati dell’Organizzazione di stanza a Parigi è l’Italia l’unico Paese il cui superindice Ocse è in salita. Il dato è infatti passato da 101,4 a 101,6. Stabili gli indici relativi agli altri Paesi europei mentre segnali di rallentamento arrivano dalle economie emergenti e da Brasile, Cina e Russia. Viene invece visto in frenata il Giappone

Confindustria. Squinzi non vede ancora la ripartenza

Secondo il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, il dato reso noto oggi dall’Istat “Non è un dato chiaro. Come abbiamo detto, queste variazioni minime non si possono ancora interpretare come una vera ripartenza. Speriamo che questa arrivi nel più breve tempo possibile”. Il Presidente Squinzi ha poi dichiarato “Ci aspetta una lunga ‘traversata nel deserto’ e, dal mio punto di vista, non ci sono alternative alla scelta di dire sempre la verità, per senso di responsabilità e perché siamo soprattutto noi stessi la scusa dei nostri problemi e che dentro di noi dobbiamo trovare la forza per uscire”.  Addirittura accorata la riflessione di Squinzi “Se non riusciremo a riscrivere un modello sociale che faccia sentire tutti partecipi di un comune destino, non si riuscirà a ripristinare la fiducia collettiva ed il senso di appartenenza, ne’ a frenare le pericolose derive che appaiono all’orizzonte”. 

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