Landini contro Renzi annuncia i refedendum abrogativi

GENOVA – “Mi sono rotto di questo modo un po’ furbesco di Renzi non voler fare i conti con quello che dice il sindacato è un tentativo di denigrare e strumentalizzare quello che stiamo dicendo per non confrontarsi”.

Maurizio Landini, leader della Fiom, a Genova per partecipare alle assemblee di fabbrica di Ilva e Selex Es, risponde così alle critiche del premier che, nei giorni scorsi, aveva parlato delle contestazioni in fabbrica come un preciso disegno politico. “Noi

siamo un sindacato – prosegue Landini – e Renzi deve farsene una ragione e deve sapere che siccome abbiamo un consenso e una rappresentanza vogliamo avere la stessa dignita’ che hanno le imprese”.

E sulla mancanza di dialogo col Governo, Landini dice: “Il governo non può parlare solo con Confindustria e con le imprese deve farlo anche con coloro che tengono in piedi le imprese e fanno girare questo paese, i lavoratori e le lavoratrici. Noi abbiamo l’ambizione di rappresentare un’idea diversa di come far funzionare questo Paese: è utile che il Governo affronti e entri nel merito delle cose che stiamo proponendo: le caricature le faccia a qualcun altro se se le lascia fare”.

E non è tutto. Il leader della Fiom  annuncia che il sindacato è pronto a percorrere la strada dei referendum abrogativi per le leggi sul lavoro. “Metteremo a punto una proposta d’iniziativa popolare per estendere lo statuto dei lavoratori; stiamo ragionando anche sui refedendum abrogativi”.  “Questo governo – ha aggiunto Landini – non e’ stato eletto dal popolo e nessuno ha mai dato a Renzi il mandato per cambiare l’articolo 18. Sono convinto che chi

lavora, chi e’ giovane ed e’ precario non e’ d’accordo con le politiche di questo governo e noi vogliamo dare voce alla maggioranza di questo paese attraverso manifestazioni, contrattazione nelle fabbriche. Abbiamo bisogno di rivolgerci a tutti, deve essere una battaglia di tutti quella di unirsi e sostenere una politica diversa. Questa e’ la strada da mettere in campo. Come ha detto la Cgil metteremo anche a punto una proposta di iniziativa popolare di legge per estendere lo statuto dei lavoratori”. “Per noi – ha proseguito il segretario della Fiom – rimettere al centro il lavoro vuol dire avere un’altra idea di giustizia sociale e di politica industriale ed economica. Come sindacato e’ quello che stiamo sostenendo. Aver deciso il 28 di marzo di convocare come Fiom una grande manifestazione a Roma aperta a tutti i soggetti che pensano possibile e necessario cambiare queste politiche ha questo significato”. ha concluso.(

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