Mercatone Uno, i dipendenti in presidio a Roma

ROMA – Si è tenuto questa mattina davanti al Ministero dello Sviluppo economico- Mise, il presidio delle lavoratrici e dei lavoratori Mercatone Uno, arrivati da tutta Italia.Nonostante il rinvio da parte dell’azienda dell’incontro previsto, una delegazione sindacale è stata ricevuta dai vertici del Mise, per spiegare la difficile situazione e la grave condotta aziendale.

“Per questi motivi abbiamo chiesto al Mise di rafforzare il ruolo di garante, mantenendo attivo il tavolo di crisi istituito con l’incontro del 12 marzo” afferma Sabina Bigazzi della Filcams Cgil Nazionale. “Inoltre, abbiamo evidenziato tutta l’urgenza di coinvolgere il Ministero del Lavoro in particolare sugli ammortizzatori social.”“Il Mise si è fatto carico delle nostre richieste confermando tutta l’attenzione delle massime istituzioni nei loro più alti vertici e il coinvolgimento del Ministero del Lavoro, offrendo massima disponibilità  ad individuare  il percorso che dia maggior garanzie ai lavoratori con il ricorso agli ammortizzatori sociali ” specifica Bigazzi, “è confermato quindi il coinvolgimento diretto del Mise, che riconvocherà Mercatone Business e le organizzazioni sindacali subito dopo le festività pasquali.”

Contemporaneamente, in diversi punti vendita, si sono svolti presidi e manifestazioni che proseguiranno nei prossimi giorni, anche per mantenere alta l’attenzione sulla vertenza, e continuare a supportare le lavoratrici ed i lavoratori in questa fase così critica.Circa 3500 lavoratori, sono in attesa di capire quale sarà il loro futuro. Dopo che l’azienda ha presentato istanza di concordato preventivo “in bianco”, infatti, il tribunale di Bologna ha autorizzato la svendita in 34 dei 79 punti vendita, ai quali l’azienda ha comunicato anche la chiusura entro il 27  aprile, in alcuni casi addirittura entro una settimana.
In seguito sono pervenute 3 manifestazioni di interesse di potenziali acquirenti, di cui però non se ne conosce l’esito. 

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