Tasse. Per i padroncini aumentano di 126 milioni

VENEZIA – Per i “padroncini” sarà un’estate all’insegna delle tasse. A seguito del taglio di 126 milioni di euro delle deduzioni forfetarie per spese non documentate, i piccoli trasportatori di merci in conto terzi sono chiamati in queste settimane a corrispondere un carico fiscale aggiuntivo  di pari importo.

L’ufficio studi della CGIA ha calcolato che l’aggravio per l’anno in corso a cui sono sottoposte le 62.000 piccole aziende del settore (pari al 70 per cento circa del totale degli autotrasportatori presenti in Italia) può raggiungere una cifra oscillante tra gli 8.100 e i 13.600 euro circa.

Una vera e propria stangata fiscale per tantissimi corrieri e piccoli trasportatori artigiani che usufruiscono per legge di queste agevolazioni. Una  tipologia di sgravio che interessa solo le attività imprenditoriali più piccole: vale a dire quelle che presentano dei ricavi annui non superiori a 400.000 euro.

Di quanto sono state ridotte le deduzioni forfetarie delle spese non documentate ?

Se un “padroncino” opera all’interno della Regione di residenza e in quelle confinanti (ma oltre il Comune in cui ha sede l’impresa), il risparmio fiscale scende dai 56 euro previsti nel 2014 ai 18 euro di quest’anno (-38 euro al giorno a viaggio che corrisponde al -68 per cento). Se, invece, l’azienda trasporta le merci fuori dalle Regioni confinanti, il beneficio fiscale scende  da 92 euro previsti l’anno scorso a 30 euro di quest’anno (-62 euro al giorno a viaggio pari al -67 per cento). Infine, per i piccoli padroncini che lavorano all’interno dell’area comunale di residenza, la deduzione passa dai 19,6 ai 6,3 euro (-13 euro al giorno a viaggio pari al – 68 per cento).

In linea generale, sottolinea la CGIA, il settore dell’autotrasporto ha subito una forte contrazione delle misure di sostegno stanziate dallo Stato: se nel 2013 le risorse complessive ammontavano a 330 milioni, nell’anno in corso sono scese  a 250 milioni di euro.

Le voci che compongono gli “aiuti” al settore dell’autotrasporto riguardano gli investimenti per la protezione dell’ambiente, la logistica e l’intermodalità, la formazione professionale, la compensazione dei versamenti a titolo di contributo del sistema sanitario nazionale sui premi assicurativi Rc e le deduzioni forfetarie delle spese documentate. Una voce, quest’ultima, che, come dicevamo più sopra, subisce quest’anno una contrazione pari a 126 milioni di euro.  

Dalla CGIA  ricordano che  la stragrande maggioranza delle imprese coinvolte da questa misura è senza dipendenti (il dato sfiora il 70 per cento del totale). Pertanto, queste micro imprese non usufruiscono nemmeno dei vantaggi fiscali introdotti dal Governo per l’anno in corso in materia di riduzione dell’Irap, grazie alle maggiori deduzioni concesse ai lavoratori dipendenti con un contratto a tempo indeterminato.

Secondo la CGIA, con questa riduzione dei vantaggi fiscali il Governo rischia di dare il colpo di grazia a questo settore che da anni versa in gravi difficoltà. Secondo uno studio presentato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel 2013 (ultimo disponibile),  l’Italia presenta il costo di esercizio per chilometro più alto d’Europa: se da noi è pari a  1,60 €, in Austria è di 1,57 €, in Germania 1,55 €, in Francia 1,52 €, in Slovenia è di 1,26 €, in Ungheria di 1,08 €, in Polonia di 1,07 € e in Romania è addirittura di 0,93 €.

In Italia, purtroppo, il costo del gasolio per autotrazione è il più caro d’Europa: per non parlare dei pedaggi autostradali e dei premi assicurativi che da sempre sono tra i più onerosi in Ue.

Con i costi di esercizio più alti d’Europa,  gli aiuti di stato servono proprio a colmare il gap che scontiamo con il resto d’Europa, soprattutto per le aziende ubicate nelle aree di confine (Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia) che sono sottoposte alla concorrenza sleale praticata dai vettori dell’Est Europa.

Questi ultimi, infatti, hanno imposto una guerra dei prezzi che sta strangolando molti piccoli autotrasportatori. Pur di lavorare, molti camionisti viaggiano anche in perdita. Per le tratte fino a 100 km, la tariffa si aggira tra 1,10 e 1,20 euro al chilometro, mentre i trasportatori dell’Est, spesso in violazione delle norme  sui tempi di guida e del rispetto delle disposizioni in materia di cabotaggio stradale, possono permettersi tariffe attorno ai 70-80 centesimi al chilometro. Inoltre, l’apertura del mercato italiano ai vettori e agli autisti provenienti dall’Est ha messo in seria difficoltà questo settore che è tra i più determinanti per riagganciare la ripresa economica.

Autotrasporto: Deduzioni forfetarie (euro)

Trasporti effettuati dall’imprenditore

periodo di imposta

riduzione

2013

2014

euro

%

Nel comune in cui ha sede l’impresa

19,60

6,30

-13

-68

Oltre il comune in cui ha sede impresa ma nella Regione e nelle Regioni confinanti

56,00

18,00

-38

-68

Oltre la Regione e le Regioni confinanti

92,00

30,00

-62

-67

Elaborazione Ufficio Studi CGIA

Nota: il reddito delle imprese autorizzate all’autotrasporto di merci per conto terzi è ridotto, a titolo di deduzioni forfetarie per spese non documentate, di un importo giornaliero variabile in relazione al distanza (rispetto alla sede dell’impresa) del trasporto effettuato personalmente dal titolare. Le deduzioni forfetarie riconosciute in sede di tassazione del reddito del 2014 sono notevolmente inferiori rispetto a quelle del 2013. 

Le risorse necessarie e quelle stanziate

Descrizione

milioni di euro

Ammontare di risorse necessarie per assicurare medesime deduzioni del 2013

186

Ammontare risorse finanziate per assicurare le deduzioni del 2014 (ridotte del 68% rispetto a quelle del 2013)

60

MAGGIORI IMPOSTE DA VERSARE NEL 2015

126

Elaborazione Ufficio Studi CGIA

Nota: l’ammontare delle risorse finanziare stanziate per assicurare le deduzioni del 2014 è stato ricavato dalle disposizioni del Decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministro dell’Economia delle finanza n 130 del 29 aprile 2015. Mentre la stima delle risorse necessarie è stata ottenuta sulla base della constatazione dell’entità della riduzione rispetto alle deduzioni riconosciute nel 2013.

Le imprese potenzialmente interessate dalla deduzioni forfetarie

Descrizione

Numero

Imprese individuali

50.000

Società di persone (SNC e SAS)

12.000

Totale

62.000

Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Camerali e del Ministero dell’Economia e delle Finanze

Nota:le imprese esercenti attività di autotrasporto di piccola dimensione (imprese minori) possono usufruire di deduzioni forfetarie per spese non documentate in relazione ai viaggi personalmente effettuati dal titolare. Nella tabella precedente si stima il numero delle imprese potenzialmente interessate dall’agevolazione.

Legge di Stabilità 2015: risorse stanziate a favore del settore autotrasporto

Descrizione

milioni di euro

Somme per protezione ambiente, sicurezza circolazione, utilizzo infrastrutture (riduzione compensate dei pedaggi autostradali)

120

Deduzione forfetaria spese non documentate

60

Investimenti per sviluppo intermodalità, logistica, iniziative processi ristrutturazione e aggregazione

40

Compensazione dei versamenti a titolo di contributo per il SSN sui premi RC

20

Formazione professionale

10

Totale

250

 

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