Disoccupazione: enfasi e ottimismo del tutto fuori luogo

Il mercato del lavoro è fermo e necessita interventi urgenti da parte del Governo

ROMA – Gli annunci dell’Istat ci lasciano sempre più perplessi. Non riusciamo a spiegarci come si possa parlare di ripresa del mercato del lavoro di fronte a un tasso dell’11,9%. Il clamoroso calo annunciato ammonta a ben 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente. Onestamente l’enfasi e l’ottimismo che circondano tale dato appaiono del tutto immotivati. Il mercato del lavoro è fermo. Il tasso di disoccupazione all’11,9% è un dato gravissimo.

Al Sud la situazione su questo versante è drammatica. È questa la realtà, non ci sono altre parole né altri modi per descriverla. Bisogna solo prenderne atto e prendere tutti i provvedimenti necessari per dare un nuovo impulso all’occupazione.

Dopo i dati sulla fiducia dei consumatori, ora torniamo a chiedere, anche in questo caso, maggiore responsabilità all’Istat, che in questo modo non fa altro che dare adito al Governo per non intervenire concretamente sulla questione che rappresenta una vera e propria piaga per il nostro Paese: il lavoro.  Rilanciare in maniera seria, strutturale, duratura il mercato del lavoro deve essere una priorità del Governo. Si rende indispensabile quel Piano Straordinario per il Lavoro che invochiamo da tempo, da realizzare attraverso il rilancio degli investimenti per lo sviluppo e la ricerca (a partire da un’accelerazione sulla banda larga); l’avvio di opere di messa in sicurezza, di modernizzazione e di realizzazione di infrastrutture, specialmente al Centro-Sud,  la disposizione immediata un piano di sviluppo e di incentivazione del turismo, attraverso la qualificazione dell’offerta e la valorizzazione dell’inestimabile patrimonio artistico, culturale e paesaggistico di cui il nostro Paese dispone. Un’operazione che richiede la massima urgenza, in vista di appuntamenti fondamentali quali il Giubileo e Matera 2019.

Rilanciare l’occupazione, continuiamo a ribadirlo, significa non solo dare reddito e prospettive a chi non ha lavoro, ma anche agire positivamente sulla domanda interna, alleggerendo gli oneri delle famiglie che attualmente mantengono con le proprie risorse (400-500 Euro al mese) figli e nipoti disoccupati.

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