Pensioni. Boeri, problema esodati non ancora del tutto risolto

ROMA – Tito Boeri, presidente dell’Inps è intervenuto alla trasmissione di Rai 3 In mezz’ora dove ha parlato senza mezzi termini del problema pensioni, esodati e vitalizi ai politici Secondo il presidente, l’Inps è una macchina importantissima, perché gestisce qualcosa di molto importante che riguarda la vita degli italiani.

Al suo interno ci lavorano persone che hanno passato la vita a dare aiuto agli italiani, c’è stato sicuramente qualcosa che non ha funzionato, ma secondo Boeri è un errore definirlo “un carrozzone”.

Boeri ha voluto tranquillizzare i pensionati assicurando che, nonostante il bilancio dell’Inps,  i pensionati dovrebbero preoccuparsi solo in caso di fallimento dello Stato. “C’è un equivoco di fondo, non si sanno leggere i bilanci dell’Inps”. “Il bilancio Inps da una fotografia limitata della stabilità del sistema”, ha aggiunto Boeri

Per quanto riguarda il problema esodati Boeri ha affermato che non è tutto risolto e si rischia uno strascico Peraltro, ha ricordato Boeri, “le misure già varate fin qui sono state molto costose, sono costate già 12 miliardi” e “1 miliardo e mezzo” servirà ora per la settima salvaguardia. Ma “la platea si continua ad allargare” e “la pressione sarà sempre forte fin quando viene garantito un trattamento di vantaggio”. E una soluzione sarebbe quella di permettere “flessibilità in uscita” ma “equiparando chi va a 63 e chi va a 67 anni. Per farlo dobbiamo dare una pensione più bassa a chi va in pensione prima”.

Bisogna poi “preoccuparsi dei veri esodati, soprattutto i lavoratori di piccole imprese dove non c’erano accordi, che semplicemente sono stati licenziati e non sono mai stati coperti, che si trovano tra i 55 e i 65 anni e che si sono ridotti in povertà. Lì bisognerebbe trovare strumenti di sostegno al reddito”. “Finora sono 3 miliardi i soldi versati ai Conti pubblici italiani da parte di persone che non percepiranno mai la pensione e questa cifra è destinata ad aumentare ancora: ogni anno ci sono 400 milioni che arrivano da persone che non riceveranno mai pensioni”

Tagliare vitalizio a politici

Infine Boeri si è soffermato sul tema scottante dei vitalizi ai politici e ha spiegato che sulla proposta di riforma delle pensioni avanzata al governo a giugno tra i suggerimenti presentati all’esecutivo c’è anche il taglio fino al 50% per vitalizi dei politici che “superano quota 80-85mila euro all’anno. 

Si tratta di circa 200 mila persone”, ha precisato Boeri, citando, oltre a politici, “dirigenti di aziende, personale delle Ferrovie dello Stato” e le altre categorie passate al setaccio dall’Inps in questi mesi. Categorie che hanno “avuto trattamenti di riguardo, soprattutto rispetto a quando andare in pensione”, e che hanno trattamenti pensionistici alti in rapporto ai contributi versati.

“Ci sono persone che sono andate via presto e con pensioni molto alte, che hanno avuto dei regali per motivi elettorali” ha sottolineato il presidente dell’Inps. Un intervento si può fare “su questa platea che tenga conto del rapporto tra quanto versato rispetto al livello della pensione”. “A chi ha importi elevati e ha goduto di trattamenti di favore – ha concluso – è giusto richiedere un contributo, anche se limitato, parziale”.

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