Ue avverte l’Italia, rischi elevati sul debito

BRUXELLES  – L’Ue avverte l’Italia: ci sono rischi elevati sul debito e possibili choc nel medio periodo. Roma deve fare di piu’. Il ministero dell’Economia rassicura: i conti pubblici italiani non presentano rischi a breve e sono i piu’ sostenibili di tutti nel lungo termine.

L’Italia deve fare di piu’ per ridurre il debito pubblico e rispettare la regola europea di riduzione di un ventesimo di debito in eccesso ogni anno a partire dal 2016, scrive la Commissione europea nel ‘Rapporto sulla sostenibilita’ fiscale 2015′ pubblicato oggi. Il documento sottolinea per il nostro Paese “la necessita’ di una forte determinazione nel migliorare la politica di bilancio al fine di garantire il rispetto della norma sul debito”. Secondo l’esecutivo comunitario “a condizioni economiche normali” il rapporto debito/Pil italiano dovrebbe continuare a decrescere fino a raggiungere il 125% nel 2020 per assestarsi al 110% nel 2026. Ma tutto questo “dipenderebbe dalla capacita’ del saldo primario strutturale a rimanere costante al 2,5% del Pil fino al 2026”. La situazione dei conti pubblici italiani dunque resta critica: l’Ue evidenzia che “il debito pubblico rimane molto elevato, rappresentando cosi’ una delle principali fonti di vulnerabilita’ per l’economia italiana”. In particolare, si legge nello studio delle direzione generale per gli Affari economici, “l’elevato debito pubblico limita la capacita’ del paese di reagire agli shock economici e lascia esposta a possibili aumenti dei rendimenti dei titoli sovrani”. 

Per scongiurare ogni rischio l’Italia deve dare “piena attuazione” alla riforma del sistema pensionistico, condizione ritenuta dalla Commissione europea come imprescindibile per mettere al riparo il nostro Paese da eventuali crisi. Per Bruxelles “non si profila alcun rischio di sostenibilita’ nel lungo periodo, assumendo la piena attuazione delle riforme pensionistiche adottate in passato”. L’assenza di rischi e’ inoltre “subordinata al mantenimento” del saldo primario strutturale del governo ad un livello come quello previsto dai servizi della Commissione per il 2017 (2,5% del Pil) “ben al di la’ di questo stesso anno”. Il rapporto sulla sostenibilita’ finanziaria della Commissione europea “conferma ancora una volta che i conti pubblici italiani non presentano rischi a breve termine e sono in assoluto i piu’ sostenibili di tutti nel lungo termine”, sostengono fonti del ministero dell’Economia. Secondo via XX Settembre, “il pesante debito pubblico rende il Paese piu’ esposto in caso di schock esterni, per questo l’indicatore S1 ci classifica ad alto rischio. E per questo motivo il governo ha programmato il debito in discesa nel 2016 per la prima volta dopo 8 anni consecutivi di incremento”.

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