Google evasione per 227 milioni di euro

MILANO – Ammontano a circa 227 milioni di euro le imposte che avrebbe evaso Google, tra il 2009 e il 2013, su un imponibile di circa 300 milioni di euro. E’ quanto risulta dalla verifica fiscale su una società irlandese del gruppo conclusa oggi dalla Gdf di Milano con l’atto in corso di notifica sia alla Procura di Milano sia all’Agenzia delle Entrate.

Stando al verbale di accertamente Google avrebbe dal 2008 al 2013 evaso il fisco italiano per circa 300 milioni di euro. Dopo l’apertura dell’inchiesta penale per ‘dichiarazione fraudolenta’ da parte del dipartimento guidato dal procuratore aggiunto milanese Francesco Greco – il sostituto titolare del fascicolo è Isidoro Palma – a Google viene imputato di aver evaso le tasse per una cifra pari a 800 milioni facendo risultare sede fiscale della società l’Irlanda e non l’Italia. Dopo mesi di trattative tra le parti – accordi trapelati ma poi smentiti, offerte che si aggiravano tra i 150 e i 200 milioni fino a poche settimane fa – l’atto formale firmato dalla Guardia di Finanza mette sostanzialmente Google con le spalle al muro. “Google rispetta le normative fiscali in tutti i Paesi in cui opera: Continuiamo a lavorare con le autorità competenti’ è la replica dell’azienda”.

In queste ore la Procura della Repubblica di Milano e la Guardia di Finanza stanno notificando a Google un ‘processo verbale di accertamento’ per la riscossione di 300 milioni di Euro. Lo riporta, stamani, il quotidiano La repubblica. “Dal 2008 al 2013 il motore di ricerca di Mountain View ha evaso il fisco italiano per circa 300 milioni di euro”, si legge nel servizio. “Dopo l’apertura dell’inchiesta penale per ‘dichiarazione fraudolenta’ da parte del dipartimento guidato dal procuratore aggiunto milanese Francesco Greco – il sostituto titolare del fascicolo è Isidoro Palma – a Google viene imputato di aver evaso le tasse per una cifra pari a 800 milioni facendo risultare sede fiscale della società l’Irlanda e non l’Italia. Dopo mesi di trattative tra le parti – accordi trapelati ma poi smentiti, offerte che si aggiravano tra i 150 e i 200 milioni fino a poche settimane fa – l’atto formale firmato dalla Guardia di Finanza mette sostanzialmente Google con le spalle al muro. “Google rispetta le normative fiscali in tutti i Paesi in cui opera: Continuiamo a lavorare con le autorità competenti’ è la replica dell’azienda”.  

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