Banche, Assicurazioni: i rischi delle polizze vita. Ecco come difendersi

ROMA – Sono moltissimi i cittadini che, per investire i propri risparmi, hanno deciso di sottoscrivere delle polizze vita multiramo. L’IVASS stima che, nel 2016, tale investimento coinvolgerà 1,6 milioni di cittadini.

Un’ampia platea di risparmiatori che, però, potrebbe non essere pienamente consapevole del tipo di polizza che ha in mano. Le polizze multiramo combinano polizze vita tradizionali (con garanzia finanziaria da parte dell’impresa) e polizze unit linked (in cui il rischio dell’investimento resta a carico dell’assicurato). È quest’ultimo ramo della polizza che rappresenta una criticità e potrebbe comportare dei rischi sottovalutati nel momento dell’investimento.

I cittadini potrebbero essere tratti in inganno dalla denominazione di “polizza vita” senza essere pienamente consapevoli di aver assunto una parte (la proporzione varia a seconda del contratto) del rischio. L’Ivass sta indagando ed ha già monitorato le polizze proposte da molti istituti, valutando la struttura delle polizze e la modalità di vendita.

Per informare e diffondere consapevolezza su tali polizze, con le Associazioni dei Consumatori, l’Autorità ha condiviso alcuni consigli utili per i cittadini:

1. Prendersi il tempo per leggere bene il fascicolo informativo, evitando di acquistare un prodotto di cui non sono stati compresi tutti i meccanismi, i vantaggi ed i potenziali rischi.

2. Attenzione ai costi. Nel fascicolo informativo deve esserci una tabella con i costi medi percentuali annui della polizza. In tal senso è opportuno valutare bene la redditività annua affinché, a distanza di anni, i costi di gestione non vadano ad intaccare in maniera significativa il capitale.

3. E’ estremamente importante verificare se sono previsti dei meccanismi di ricollocazione del capitale tra le diverse componenti (garantita e no) nel corso della durata del contratto, effettuati automaticamente dell’impresa. In tal caso è opportuno farsi spiegare dall’intermediario in cosa consistono, quanto costano e quando si attivano.

4. Valutare attentamente il livello di rischio al quale si è esposti. La componente investita in fondi, infatti, non è garantita dall’impresa e il rischio di investimento resta a carico dell’assicurato.

5. Non farsi ingannare dai termini rassicuranti: nei fascicoli informativi si trova scritto “capitale protetto”, “protezione fino al 90%” e via dicendo. Questi termini in realtà non rappresentano alcuna forma di garanzia.

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