Istat,migliora la fiducia consumatori? Dati lontanissimi dalla realtà

ROMA –   L’indice Istat del clima di fiducia dei consumatori vede il primo aumento dopo tre cali consecutivi e passa a 111,3 punti dai 110,2 di giugno.

L’indice composito del clima di fiducia delle imprese Iesi cresce intanto a 103,3 da 101,2 con tutti i settori in miglioramento a partire dalle costruzioni. Le interviste dell’Istat sono concentrate nella prima metà del mese, e non misurano quindi gli effetti della serie di attentati iniziati il 14 luglio a Nizza.  Tuttavia la Federcopnsumatori nutre quakche dubbio su quanto espresso oggi dall’ente di statitistica.

“Si percepisce che siamo in periodo di ferie perché è evidente che i rilevatori dell’Istat sono andati in vacanza, probabilmente in qualche ricco emirato. È da lì che provengono i dati relativi alla fiducia dei consumatori diffusi oggi.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef. La fiducia dei consumatori, infatti, secondo l’Istituto di statistica sarebbe in ripresa a luglio.

Un dato fuori dalla realtà. Nei cittadini non si intravede un barlume di speranza né di ottimismo. Invitiamo i ricercatori a visitare i nostri sportelli, ad entrare in contatto con i cittadini, per capire qual è il vero clima di fiducia, o meglio di sfiducia, dei consumatori.

Il primo passo per porre rimedio a questa situazione è prendere atto della realtà, facendo pressione sul Governo affinché si decida a prendere provvedimenti seri e concreti per la ripresa. Da anni chiediamo che venga messo in atto un vero Piano Straordinario per il Lavoro: la redistribuzione dei redditi e la ripresa dell’occupazione rappresentano i presupposti fondamentali per dare un nuovo slancio all’intero sistema economico in direzione della crescita.

In assenza di un serio piano di investimenti da parte di un sistema imprenditoriale privo di coraggio e di iniziativa è indispensabile che il Governo si faccia carico dello stanziamento delle risorse necessarie per: lo sviluppo tecnologico e la ricerca; la realizzazione, modernizzazione e messa in sicurezza delle infrastrutture; la definizione di un programma per la valorizzazione dell’offerta turistica nel nostro Paese.

Rimettendo in moto il mercato occupazionale e, di conseguenza, la domanda interna, si potrà innescare una nuova fase di crescita e sviluppo per l’intero sistema economico, da troppi alle prese con una crisi della domanda che ha fatto registrare, solo nel triennio 2012-2013-2014, una contrazione della spesa complessiva delle famiglie di circa 78 miliardi di Euro.

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