Almaviva. Camusso, l’azienda di call center ricatta i lavoratori

ROMA – Per i lavoratori di Almaviva non c’e’ piu’ tempo da perdere.

Cosi’ hanno deciso di spostare la protesta sui social, lanciando un “tweet bombing” e prendendo di “mira” con post e tweet gli account del premier Matteo Renzi e del viceministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova, perche’ vogliono “risposte in tempo reale”. Tra due settimane scatteranno infatti i trasferimenti dei lavoratori di Almaviva Contact dalla Sicilia alla Calabria, e tra due mesi, se l’azienda non fara’ un passo indietro, chiuderanno i call center di Roma e Napoli e 2.511 operatori saranno licenziati. 

“La scelta di Almaviva – ha detto la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso – e’ doppiamente pericolosa. Innanzitutto perche’ in una situazione di fragilita’ ricatta i lavoratori con la minaccia dei licenziamenti; in secondo luogo perche’ non rispetta gli impegni raggiunti con fatica”.  

Intanto la Cisl assieme alle altre organizzazioni sindacali dice che “non accettera’ una nuova ondata di esuberi ad Almaviva. Occorre senso di responsabilita’ da parte di tutti a cominciare dall’azienda che non puo’ scaricare sui lavoratori il problema dei costi ma anche del Governo che deve adoperarsi per risolvere il nodo degli ammortizzatori sociali e delle regole di concorrenza selvaggia nel settore dei call center. E’ in gioco il destino di migliaia di famiglie il cui futuro va salvaguardato facendo tutti gli sforzi possibili”. Lo dichiarano in una nota congiunta la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan ed il Segretario generale della Fistel Cisl Vito Vitale. “I lavoratori e le lavoratrici di Almaviva attraverso i contratti di solidarieta’ gia’ da lungo tempo si stanno facendo carico della crisi dell’ azienda- sottolineano- Almaviva aveva detto alcuni mesi fa che si sarebbe impegnata a realizzare un concreto progetto di sviluppo: lo stiamo ancora aspettando. Anche  lo stesso Governo si era impegnato a trovare una soluzione ad un annoso problema che abbiamo nel nostro paese: le continue gare al ribasso con una scarsa tutela dei diritti dei lavoratori e soprattutto della qualita’ del servizio. Questi temi erano sul tavolo e continuano ad esserlo. Quindi noi speriamo che gia’ nell’incontro del 12 ottobre al Mise continui il confronto e che si trovino le giuste soluzioni per i lavoratori Almaviva di Napoli, Roma e Palermo”.  

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