World Economic Forum di Davos. E’ crisi della classe media

DAVOS – Se non ora, quando? E’ l’interrogativo lanciato dal dg dell’Fmi Christine Lagarde, lanciato dal World Economic Forum di Davos, sulla risposta da dare alla crisi della classemedia e alle sue espressioni populiste.

I politici devono trovare il tempo per agire e trovare le soluzioni, ha detto Lagarde. “Se non c’e’ tempo per le politiche e’ un problema, se non c’e’ tempo perche’ ci sono emergenze, perche’ ci sono notizie istantanee e tweets dappertutto, allora cosa devono fare i politici?”, si e’ chiesta Lagarde, riprendendo le dichiarazioni del ministro Padoan, sulla necessita’ di avere tempo per attuare le riforme. I politici “sono li’ per migliorare il mondo, quindi spero che si trovi il tempo per fare le politiche e che le politiche assicurino un maggiore benessere alle persone. Adesso abbiamo, spero, il momento piu’ opportuno che mai per introdurre le politiche che aiuteranno”, ha aggiunto il dg. “Non c’e’ una formula magica, ma c’e’ chiaramente la percezione che quando c’e’ una vera crisi, quando ci sono segnali forti come quelli che abbiamo ricevuto dagli elettori, quello che hanno detto “no”, e’ giunto il tempo di chiedersi: che politiche abbiamo attuato, che misure abbiamo preso per ridurre le disparita’, che rete di sicurezza sociale abbiamo per le persone, che tipo di scuola e di training abbiamo, non per rispondere alla globalizzazione ma al cambiamento tecnologico?”, e’ il quesito lanciato da Lagarde. “Se i politici non colgono il segnale adesso, non so quando. Gli elettori dicono ‘no’ e loro devono reagire, ci sono cose che possono essere fatte: riforme fiscali, strutturali e la politica monetaria. Ma deve essere fatto pensando a quali saranno i benefici per le persone”, ha proseguito il dg dell’Fmi. Se i politici “sono preoccupati dai flussi di migranti e di rifugiati, dalla massicce disparita’ di reddito, girare le spalle alla globalizzazione, agli aiuti allo sviluppo e’ esattamente l’approccio sbagliato”, ha anche detto Lagarde. “La globalizzazione deve prendere un nuovo verso”, ha detto il dg, “non si puo’ dire che e’ sbagliata, questa e’ una scorciatoia”.

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