Basta tasse, tagliare gli sprechi di 16 miliardi

 

Tra gli sprechi presenti nella sanità (*), le misure di contrasto alla povertà percepite, invece,  da famiglie abbienti (**) e la quota di spesa pubblica indebita denunciata dalla Guardia di Finanza (***), l’Ufficio studi della CGIA ha stimato in almeno 16 miliardi di euro all’anno le uscite che l’Amministrazione pubblica italiana potrebbe risparmiare se funzionasse con maggiore oculatezza

Se, inoltre, si potesse quantificare anche la spesa riconducibile ai falsi invalidi, a quella riferita a chi percepisce deduzioni/detrazioni fiscali non dovute o alla cattiva gestione del patrimonio immobiliare, molto probabilmente lo Stato, nel suo complesso, potrebbe risparmiarne altrettanti.

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(*) Fonte Ispe-Sanità

(**) Fonte Inps

(***) Rapporto annuale Guardia di Finanza 2015

Una montagna, quella degli sprechi della nostra Pubblica amministrazione, che, secondo la CGIA, assume una dimensione ancor più  preoccupante se si tiene conto dei dati forniti dal Fondo Monetario Internazionale: se la nostra Amministrazione pubblica avesse in tutta Italia la stessa qualità nella scuola, nei trasporti, nella sanità, nella giustizia, etc. etc. che ha nei migliori territori del Paese, il nostro Pil aumenterebbe di 2 punti (ovvero di oltre 30 miliardi di euro) all’anno (****).

“Dopo aver approvato in fretta e furia una legge di Bilancio molto generosa sul fronte delle uscite – esordisce il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo – ora, dopo la richiesta da parte dell’Ue di  correggere i nostri conti pubblici per 3,4 miliardi, il Governo decide di recuperarli  agendo soprattutto sul fronte delle entrate. Non sarebbe il caso, invece, di intervenire in misura più aggressiva nei confronti della spesa pubblica improduttiva che risulta avere ancora dimensioni molto preoccupanti ?”

Pur riconoscendo gli sforzi fatti dagli ultimi esecutivi sul fronte della spending review, la CGIA continua a ritenere che sarebbe sbagliato recuperare una buona parte dello 0,2 per cento di taglio del deficit/Pil richiestoci da Bruxelles aumentando, ad esempio, le accise sui carburanti.

“Ricordo – conclude il segretario della CGIA Renato Mason – che l’80 per cento circa delle merci italiane viaggia su gomma. 

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(****) Italy, 2015 article IV consultation – press release; staff report; and statement by executive director for Italy, July 2015

E’ vero che grazie al rimborso delle accise gli autotrasportatori, solo quelli con mezzi sopra i 35 quintali, possono recuperare una parte degli aumenti fiscali che subiscono alla pompa. Tuttavia, nel caso scattassero gli incrementi di accisa, potrebbero verificarsi dei rincari dei prodotti che troviamo sugli scaffali dei negozi e dei supermercati del tutto ingiustificati, penalizzando soprattutto le famiglie a basso reddito”. 

Rammentando che la nostra spesa pubblica annua ammonta a 830 miliardi di euro circa, i 3,4 miliardi di correzione del deficit richiestoci incide per lo 0,4 per cento: un’inezia che auspichiamo possa essere risolta attraverso una contrazione degli sprechi e degli sperperi presenti nella nostra Pa. 

INEFFICIENZE DELLA NOSTRA PA E CONSEGUENTI  EFFETTI ECONOMICI

Inefficienze

Miliardi

di euro

Fonte

Risultati conseguiti dalla Guardia di Finanze nel controllo sulla spesa pubblica 

5,2

Guardia di Finanza
Rapporto annuale  2015

Risorse destinate a contrastare la povertà percepite da famiglie abbienti

4,9

INPS
“Non per cassa ma per equità”
(anno 2015)

Sprechi in Sanità

6,0

ISPE -Sanità

Totale

16,1

 

Elaborazione Ufficio Studi CGIA

Nota 

GDF: I risultati conseguiti nel contrasto allo spreco di risorse pubbliche comprendono: 581 milioni di euro per contributi indebitamente percepiti a carico sia del bilancio nazionale che degli enti locali; 304 milioni di euro per truffe al sistema previdenziale e sanitario; 4.354 milioni di euro per danni patrimoniali allo stato per sprechi o irregolari gestioni delle risorse pubbliche. Inoltre, la Guardia di Finanza ha accertato ulteriori 481 milioni di euro per percezione di risorse a carico del bilancio della Unione Europea non spettanti. 

 

Ufficio Studi 

           CGIa     News del4 febbraio 2017

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